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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Domenico Lazzarini


VIII


Lasso già di seguir la bella Fera
     Che da me fugge, e meco lasso Amore
     Che mi fu guida fin dal primo albore,
     Taciti e mesti ci fermiam la sera.
5Io lacrimando dico: invan si spera
     Giunger più mai quel rio fugace cuore,
     Ch’egli sua fuga avanza a tutte l’ore,
     Nè ’l vigor nostro è tal qual da prim’era.
Da vergogna Amor punto, io da nimica
     10Speranza, allora avvaloriamo il fianco
     Col pensier di Colei, ch’ambo affatica:
E per le folte tenebre pur anco

Seguiam l’alpestre grave strada antica,
    E ’l piè tant’osa più quant’è più stanco.

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