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XIII. Como l’anima uitiosa è inferno: et per lume de la gratia poi se fa paradiso
Laude - Lauda XII Laude - Lauda XIIII

Como l’anima uitiosa è inferno: et per lume de la gratia poi se fa paradiso.          .xiij.


     L’Anima ch’è uitiosa       a lo nferno è simigliata.
Casa è facta del demono,       àlla presa en patremono;
     la superbia sede en trono       pegio è ch’endemoniata.
Sòcce tenebre d’enuidia,       ad onne ben post’à ensidia;4
     de ben non ci arman uestigia,       sì la mente à ottenebrata.
Ècce acceso fuoco d’ira       che a mal far la uoglia tira;
     uolgese d’entorno et gira       mordendo co arabbiata.

L’accidia una freddura       ce reca senza mesura8
     posta en estrema paura       con la mente alienata.
L’auaritia pensosa       ècce uerme che non posa;
     tutta la mente s’à rosa       en tante cose l’à occupata!
De serpente et de dragone       la gola fa gran boccone;12
     & già non pensa la rascione       de lo scotto a la leuata.
La luxuria fetente,       ensolphato foco ardente,
     trista lassa quella mente       che tal gente ci à ’lbergata.
Venite, gente, ad odire       & stupite del uedere:16
     enferno era l’anema heri,       en paradiso oggi è tornata.
Da lo Patre el lume è sciso,       don de gratia m’à miso;
     facto sì n’à paradiso       de la mente uitiata.
Àcce enfusa humilitate,       morta ci à superbietate20
     che la mente en tempestate       tenea sempre enruinata.
Lo Dio sì n’à fugato       & lo cor ha namorato;
     nel proximo l’à trasformato       en caritate abracciata.
L’ira n’à cacciata fore       et mansueto ha facto el core;24
     refrenato omne furore       che me tenea ensaniata.
Et l’accidia c’è morta       et iustitia c’è resorta;
     dirizat’ha l’alma storta       en omne cosa ordenata.
L’auaritia n’è deiecta       & pietate ce se assecta;28
     larga fa la benedecta       la sua gran lemosinata.
Enfrenata c’è la gola,       temperanza ce tien scola;
     la necessitate sola       quella sì gli è ministrata.
La luxuria fetente       è cacciata de la mente;32
     castetate sta presente       che la corte ha relustrata.
O cor, non essere engrato,       tanto ben che Dio t’à dato!
     uiue sempre ennamorato       con la uita angelicata.

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