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caccolosi    rif. a occhi, cisposi 22, 49.

cademento    caduta 30, 40; 43. 3; v. n. 99γ.

cadere:    caggio cadono 60, 37 (n. 82); caggia cada 3, 82 (n. 92), càder caddero 12, 10 (n. 91).

caduco    ‘morbo c.’ mal caduco 48, 16.

cagnato cambiato 85, 40; v. n. 31 e cf. cagnare in Buccio di Ranallo.

cagne    egli cambj 43, 367; v. n. 31.

cagno    cambio 65, 95; 81, 30; v. n. 31 e cf. il reatino ’ncagìtu ‘in cambio’ in Papanti, p. 537.

Calabria    59, 10.

calciare    calzare 27, 49, calciato 96, 25; v. n. 34 e Kört. 1732.

caldo    ‘en c.’ all’ inferno 17, 3.

calura    ardore 75, 2; 90, 16, 111 e 161; v. n. 99η.

calure    calore 51, 5; v. n. 11.

caluato    reso calvo 25, 17.

cambiato    per ri-, remunerato 65, 91.

camiscia    camicia 3, 27; v. n. 26; in una carta Todina del 1275 camisia.

camora    camera 8, 65; v. n. 18 e cf. kammora del Ritmo volg. su S. Alessio e camora in Buccio di Ranallo.

camorlengo    camer- 58, 25; v. n. 18.

Campagna    Campania 59, 11; v. n. 27.

campare    trovare scampo 27, 34; 32, 10, campa 81, 33, càmpate sàlvati 88, 69.

cancione    canzone ‘fassene poi c.’ si schernisce 34, 72; v. n. 29.

cane    canti 57, 25; v. n. 83.

canna    gola 30, 25; 48, 5; 62, 71.

canta    canto 46, 22.

cantare    menar vanto 11, 14; ‘el primo c.’ il p. canto 23, 9, canta cantano 88, 57 (n. 82).

canto    ‘en omne c.’ dovunque 16, 34; 47, 6; ‘dal c. de for’ esternamente 29, 16.

cantutio    22, 45; il Bonaccorsi: ‘canto’; v. n. 99η.

canzone    ‘canterai mala c.’ ti dorrai con alte grida 54, 29; ‘fa c. tuo nome a maledire’ ti maledice ad alta voce 58, 58.

capigli    ‘c. daea’ strappavo capelli 24, 60; v. n. 35.

capouolta    leggerezza, mobilità? 8, 40, capeuolte mutamenti subitanei 38, 18.

captiuanza    schiavitù 27, 20 e 21; v. n. 99.

captiuo    fig., dannato 19, 14.

capuccio longo    il cappuccio dei penitenti 55, 64.

carace    19, 18; il Modio: ‘taglia’.

caracte    impronta, segno 50, 40; v. n. 69 e cf. Nannucci, Nomi 660, nota; per l’etimo, Kört. 1919.

carboncelli    carbonchi 48, 10.

cardenalato    ‘l’ordene c.’ dei cardinali 54, 24; v. n. 101.

cardinile    cardine, intelajatura dell’uscio 70, 3; v. n. 99γ.

cargne    carne 63, 361; v. n. 45.

carire    perdere 22, 12, carìte perdute 47, 50; v. n. 81.

carnifici    carnefici 52, 21; v. n. 1.

caro    a caro prezzo 26, 32; 41, 53.

carta    documento, prova 21; 38; 74, 10, carte 17, 11; ‘tu sola n’ài lo c.’ il privilegio 2, 35; ‘me farà le c.’ la garanzia 43, 339; ‘fai le c.’ garantisci 81, 29.

casata    famiglia 58, 16; cf. n. 98.

cascollo d’obedenza    lo indusse a disubbidire 62, 4.

casile    casa modesta (il convento Francescano) 57, 22; v. n. 99γ.

castalli    castaldi 35, 41; v. nn. 36 e 65.

castello    fig., l’utero materno 2, 45.

cathenati    in- 50, 55; 71, 20; v. n. 101.

catenone    grossa catena 55, 15.

catina    catino 55, 22; v. n. 99γ.

cauallarìa    ‘stare en sua c.’ a cauallo 43, 308.

caualliere    ‘tuo c.’ i tuoi armati a cavallo 58, 74.

cauere    ‘tu degge c. dal lupo’ guardarti 32, 11.

cecato    accecato 18, 1, 2; cieco 57, 12.

cechitate    cecità 48, 18; 91, 145; v. n. 46.

cède    strage 52, 21.

celato    ‘a lo c.’ al coperto 77, 16.

celebr    cervello 3, 9; v. n. 38; cf. l’ant. lomb. cellabro e zelebro in Arch. Glott. XII, 394, e scelebrati in Buccio di Ranallo; cf. inoltre Salvioni in Misc. Ascoli, 89 n.

celesto    celeste 64, 73; -a 49, 13; v. n. 72; celesto è nell’ant. rom. (cf. Vattasso, Anedd. II, 172); cilestro e terrestro in Dante, Purg. 26, 6; 30, 120 (Parodi, La rima nella D. Comm., p. 117 sg., n. 21 c).

celestìo    ‘la nferno se fa c.’ paradiso? 46, 25; v. n. 99γ.

cenciarelli    povere fascie 65, 65; v. n. 100.

cencta    ‘iacer con la tonica c.’ dormir vestito o col cilicio? 96, 7; v. n. 10.

cenner    cenere 23, 7; v. n. 67.

censalito    cencioso 22, 3; v. nn. 29 e 101 e cf. Flechia in Arch. Glott. II, 29.

centro    ‘en c. nel core’ in mezzo al cuore 41, 11; ‘recolta c.’ 43, 237?

centura    ‘non ài lengua a c.’ legata 8, 57.

cepolla    cipolla 55, 19; v. n. 18.

cercare    osservare, indagare 30, 20; cercanno cercando 95, 23.

cerchi    cilizj 16, 19.

certanza    sicurezza 36, 14; assicurazione 71, 29; verità 21, 44; ‘per c.’ con la certezza 90, 201, sicuramente 91, 73; v. n. 99α e cf. Ritmo volg. su S. Alessio, certanza, certezza, cosa vera.

cestone    paniere 55, 17 e 18; v. n. 72.

cetto    presto 1, 25; 43, 177; 97, 12 e 16; cf. citu in Ritmo volg. su S. Alessio, cepto negli Statuti dei disc. di Todi, c. 12b; cf. anche Buccio di Ranallo, Pèrcopo, Laude e Devoz. Aquilane, ecc.; infine, nel mod. abr. ciètte, cétte (Finamore).

cha    cong., che ‘passim’; pron., n. 77; cf. Jeanjaquet, Recherches, p. 67 sgg.; Salvioni, Pianto delle Marie, 27, 48, 78 ecc.; Vattasso, Anedd. I, 39 ecc.

che    della quale 12, 16; nella quale 25, 5; a cui 9, 25; v. n. 77.

ched    che: ched è 90, 4, ched entri 76, 11, ched essa 91, 239; v. n. 58.

cheder    chiedere 97, 9; chegio 69, 3; cheio 88, 119; chedendo 67, 12; v. n. 3.

chedendo    cercando 67, 12.

cheendo    cercando 26, 24; v. nn. 38 e 96.

cheio    chiedo 88, 119; v. n. 30 e sotto cheder.

chello    quello 24, 11; 47, 73; v. nn. 48 e 76.

cheuelle    qualcosa 39, 3.

chi    il quale 96, 67, la quale 80, 98; 101, 160; con chi col quale 75, 38, coi quali 15, 11; en chi nel quale 43, 105; v. n. 77.

chiamare    implorare 2, 25; cf. Buccio di Ranallo.

Chiara    ‘sancta Ch.’ 61, 43.

chiauare    inchiodare 96, 47; chiauato 93, 30; 99, 8; v. n. 37 e cf. chiauato con lo stesso significato negli Statuti dei disc. di Todi, c. 2b.

chiauellanse    si inchiodano 93, 37.

chine    chi 43, 380; v. n. 59.

chioui    chiodi 61, 45; v. n. 37 e cf. Flechia in Arch. Glott. II, 333 e Canello, ibid. III, 399.

chirendo    cercando 75, 8; 91, 44 e 159; v. n. 97.

chiusura    ‘far gran ch.’ raccogliere e rinchiudere le mèssi 25, 78.

chiuelli    alcuno 22, 78; chiuel 47, 91; v. nn. 63 e 79 e cf. kivelli alcuno nella Lauda d’Urbino in Crest. 469, 5 e 470, 13; Uff. dramm. Disc. 17, 127: ‘chivel non posso avere’; chiuelli in Vattasso, Anedd. III, 226, 232; chivelle chicchessia e nessuno in Buccio di Ranallo; nel mod. abr. cuvjìejje nessuno (Finamore).

chouelle    niente 92, 66; ‘ogne c.’ ogni inezia 92, 66; v. couelle.

Christo    ‘passim’.

ciambra    camera 94, 28; v. n. 38 e cf. Arch. Glott. III, 372.

cibora    cibi 70, 45; v. n. 71.

Cicigliana    ‘terra C.’ Sicilia 59, 10; v. n. 24 e cf. Ciciliano in Liber Ystoriarum (Crest. 131, 378), Ceceliani in Buccio di Ranallo, e ciciliano nel Petrarca, son. XXXIV, 4 (Giannuzzi-Savelli, n. 44β).

cieco    accecato 30, 31.

cilizo    cilizio 3, 27; v. n. 34.

ciptade    città 100, 25; v. n. 99ζ.

circundato    assediato 41, 38.

citella    ‘parrà c. molto’ molto giovane 8, 45; v. n. 53.

clamagione    clamore 51, 24; v. n. 99ζ.

clamare    implorare 63, 18, domandare 88, 203, chiamare: clame 86, 16, clama 51, 25; 81, 68, clamò 61, 21, clame imperat. 41, 47; v. nn. 37, 82 e 94.

clamore    preghiera 68, 22.

Clara    santa Chiara 62, 62.

clericata    ‘la universitate cl.’ tutto il clero 50, 22.

clericato    ‘lo falso cl.’ il falso clero 52, 32; v. n. 98.

co    come v. n. 63; perché: ‘co non uenite?’ 2, 70; quale: ‘co gran preda tollite’ 8, 15; per la quale: ‘la cagione co el se de condennare’ 21, 14; quanto: ‘sali co più descendi’ 91, 193; appena che: ‘co te uscìo de bocca: uoglio’ 54, 14.

co    col quale 24, 10 e 11; nel quale 24, 11; v. n. 77.

cocina    cibo cucinato 3, 53; 55, 22 e 26; le cocin 9, 24; v. nn. 20 e 63 e cocino.

cocinere    cuoco 31, 7.

cocino    cibo cucinato 3, 60; v. nn. 73 e 96 e cf. nella Canz. del Castra: ‘e cocino portaua jm pingnoli’ (Il libro de varie romanze volgare, Roma, 1903, p. 82).

cogitato    pensiero 81, 11; cf. n. 98 e v. cuitare e cuito; cogitata pensiero, idea nel Ritmo volg. su S. Alessio, e cogitare pensare nell’ant. rom., Vattasso, Anedd. V, 43.

coglio    collo 54, 15; v. n. 35, e cf. cogliu in Buccio di Ranallo.

cognita    ‘nostra c.’ amica 36, 41; v. n. 96.

cognosci    conosci 91, 93; cf. cognosco nel Petrarca (Giannuzzi-Savelli, p. 101).

cognoue    conobbe 91, 37; v. n. 91 e cf. ricognorre nel Petrarca, canz. I, 133 (Giannuzzi-Savelli, p. 101).

coio    epidermide 8, 44 e 45.

Collestacte    17, 10. Il Bonaccorsi: ‘è nome proprio di loco: ma uuol intendere doue bisogna stare al iusto iudicio’. Il Modio: ‘nome di un luogo qui detto per metafora’. Il Tresatti: ‘è un castello nell’Umbria, vicino al lago Velino da quella parte ove cade, pigliato qui metaforicamente dal Poeta per la morte; ove l’uomo giunto, non si muove più, ma statti gli si può dire. La quale nominatione è simile a quella che usiamo di fare in parlando con uno che ritorna a casa in tempo di pioggia, bagnato: Tu vieni da Bagnaja; & con un altro che vuol bere: Tu vuoi gir a Bevagna. O vero per Collestatte — se io non sono errato — intenderassi il luogo, qualunque si sia, ove haveva a farsi da Cristo il giudizio particolare dell’anima di F. Ranaldo; & ciò per la similitudine del paese, & dell’attione & del suono della voce che Collestatte ha con Giosafatte’.

colta    sost., accolta, gruppo 8, 42; tributo, imposta 17, 19; cf. n. 98; col significato di ‘colletta’ trovasi in Buccio di Ranallo e altrove frequentemente; colte nel senso di ‘taglie’ è poi vivo nel lucchese, v. Salvioni, Arch. Glott. XVI, 438.

coltiuanno    ‘a c.’ per coltivare 59, 16; v. n. 97.

coluri    70, 43; v. n. 1.

comandata    comando 24, 110; cf. n. 98.

comencio    comincio 93, 39; v. n. 10.

comenzare    cominciare: comenzo, comenza, coménzate ti cominciano; v. nn. 10 e 82.

comenzata    cominciamento 24, 92; -e 7, 55; v. n. 70 e cf. n. 98.

comenzamento    cominciamento 34, 61; 77, 12; 88, 87.

comenzata    principio 16, 37; cf. n. 98.

comestione    pasto 12, 36.

comiatato    licenziato 29, 22.

comitata    ‘en mia c.’ in mia compagnìa 24, 8; v. n. 98.

comitato    compagnìa 14, 42, séguito 43, 53; ‘ne lo suo c.’ nel loro insieme 38, 25; cf. n. 98.

commendato    approvato, lodato 47, 69.

como    come, v. nn. 23 e 63; cf. quomo, como e commo nel Ritmo volg. su S. Alessio; como è del mod. assisiate, v. Papanti, 532; cf. inoltre Parodi, La rima nella D. Comm., 134, n. 37c.

como    ‘el c.’ la qualità 2, 40. Per l’intelligenza del passo giova riportare la nota del Tresatti, III, 6: ‘cioè l’una e l’altra natura di Cristo divina et humana nel ventre della Vergine conserva il suo como mantenendo fermo il modo dell’essere ecc. ecc.’; la maniera 43, 59; 85, 11; 87, 2 e 3.

compagnata    compagnìa 44 38; v. n. 98.

compagnìa    ‘con Dio fa c.’ si sente in comunione con Dio 40, 37; ‘àn facta c.’ si sono uniti 67, 22.

compagnoni    compagni 93, 19; v. n. 72.

compare    fig., riscattare, redimere: comparai 26, 32, comparao 35, 72 (n. 86), comparato 41, 53; 95, 34; v. n. 17 e recomparare.

compassionata    con significato attivo: che ha compassione 43, 256.

compìta    piena 24, 180.

complendo    compiendo 69, 78.

comportare    sopportare 10, 4, comporta 74, 23.

conceper    concepire 2, 30 (n. 81); conceputo 65, 223; 88, 189; cf. conceputo in Vattasso, Anedd. I, 149 e 163 e concepesti nel Laud. Orvietano, c. 37b.

concio    conciato, ridotto a mal partito 47, 93; v. n. 96.

concorda    concordia 53, 15; v. nn. 30 e 98.

concordate    d’accordo, in pace 60, 5.

concordia    ‘fa meco tua c.’ riconcìliati con me 22, 88.

concussare    scuotere, dibattere 78, 35; pei numerosi riscontri, v. Voc.

condennare    condannare 21, 14; 87, 17, condennato 74, 9; v. n. 18.

conditionato    sottoposto a condizioni 85, 42; v. n. 101.

conducta    piatto, vivanda 24, 118; v. conducto.

conducto    piatto, vivanda 39, 60; 92, 21; conducti 46, 61; così anche nell’ant. lucchese, cf. Salvioni, Arch. Glott. XVI, 438.

conestrecta    angustiata 43, 148; v. n. 58 e cf. connestrittu con lo stesso significato in Buccio di Ranallo.

confessare    confessarsi 21, 8.

confirmato    aiutato 43, 311.

confortòne    confortò 69, 59; v. n. 59.

confundere    confondere: confundi 30, 12; v. n. 14.

congreganza    compagnia 12, 40; 44, 20, collegio 36, 61; v. n. 99α.

congruo    ‘a l’occhio non è c.’ non si conviene 33, 37.

coniugni    congiungi 86, 2; v. n. 15.

coniogne    congiunge 46, 58; 71, 31; v. n. 15.

conoscati    conosciate 80, 11; v. n. 92.

conoscente    ‘non c. de mano’ 67, 69; il Bonaccorsi: ‘cioè non grato a la mano del prestatore’; benefattrice 15, 7; cognoscere per riconoscere è nell’ant. lucchese, v. Salvioni in Arch. Glott. XVI, 437, e cognoscente per ricono- nella lauda Corton. in Crest. 461, 34; cognoscente col significato di benefattrice in Buccio di Ranallo.

conoscenza    ‘non hai c.’ non conosci 32, 29.

conoschi    conosci 65, 51; v. n. 88.

conquassato    rotto dai disagi, dalla fatica 3, 42; scosso 50, 32; 87, 24; -a 88, 66; v. n. 48.

conquida    finisca, distrugga? 65, 44.

conquide    ‘la c.’ la muffa? 88, 65.

conquiso    ‘aggiol morto & c.’ finito, distrutto 41, 43; v. conquida.

conscientia    ‘Hònne bona c.’ so di certo 17, 4.

conscio    ‘ser c.’ 80, 78; il Bonaccorsi: ‘cioè madonna conscientia’.

consecrare    consacrare 43, 383, consecrato 43, 336; 44, 8; consecrate 44, 17; v. n. 18.

conseglio    consiglio 32, 7; 43, 422; consegl’ 10, 10; v. n. 10.

conserto    intrecciato 100, 14; il Bonaccorsi: ‘altroue era consito: uuol significare in Nazareth che è interpretato fiore & in la beata uergene che pur è fiore’

conseruaràne    ‘te c.’ ti conserverai 43, 157; v. n. 59.

consiglite    consigliate 42, 9 e 10; v. n. 92.

consolamento    consolazione 88, 144; v. n. 99δ.

consolanza    consolazione 61, 56; 101, 12; v. n. 99α.

consolare    ‘che la mia mente non sia en c.’ non sia consolata 24, 102.

consolatione    ‘famme c.’ consolami 21, 62.

consolo    consolazione, conforto 74, 18; 87, 12; v. n. 98.

consonato    armonizzato 64, 50.

consopito    assopito 91, 21.

consumanza    fine 88, 220; v. n. 99α e consumare.

consumare    morire 1, 5; 75, 6, consuma muore 88, 36, consumi muoja 101, 79, ‘co non te consumaui’ non morivi 2, 50, consumando morendo 11, 20; uccidere 12, 41; 78, 25, consumi 101, 66, consumaua 2, 55, consumato 2, 61; 85, 14; giungere a perfezione: consumato 99, 1 e 3; sost., la morte 3, 2. Pei numerosi riscontri, v. Voc.

consumatione    morte 47, 76.

consumatiuo    mortale 81, 4; -a 16, 40; v. consumare.

contagione    contatto 2, 7; v. n. 99ζ.

contamento    racconto 22, 32; v. n. 99δ.

contata    racconto 24, 50; v. n. 98.

contato    esposizione, trattato? 35, 28; cf. n. 98.

contemne    disprezza 70, 45.

contemplamento    contemplazione 74, 28; v. n. 99γ.

contenne    contende, contrasta? 55, 42; v. n. 65.

contentione    lotta, contrasto 38, 14; v. n. 99ζ e cf. Laud. Orvietano, c. 24a.

contezza    101, 97; il Bonaccorsi: ‘cioè ornamento, belleza’; ma mi sembra più giusto interpretare ‘conoscenza’.

contina    continua 48, 2; v. n. 21.

continuato    avv. continuatamente 24, 108.

continuo    incontanente 11, 19; cf. Voc.

contossa    attossica? 22, 58.

contra    contro; v. n. 17.

contrariare    impugnare 74, 10.

contrastare    combattere 26, 66; contrastar 26, 52.

contrata    ‘Tutta spreca una c.’ una proprietà? 14, 59.

conuencto    più che vinto, abbattuto 92, 9; v. n. 10 e cf. se conuence si abbatte nel Laud. di Gubbio.

conuegna    patto, regola 88, 129; v. nn. 27 e 73 e cf. il dantesco convegno patto, Inf. 32, 135 (v. Parodi, La rima nella D. Comm., 119, n. 226).

conuegnenza    patto 43, 119; ‘non sirìa c.’ non converrebbe, non sarebbe giusto 2, 46. Cf. il dantesco convenenza patto, Par. 5, 45 (v. Parodi, La rima nella D. Comm., 150); nel lucchese ha il valore di ‘convenzione’, v. Salvioni in Arch. Glott, XVI, 438.

conuenente    condizione 76, 12. Cf. per questo significato Barberino, Doc. 179, 8 e Salvioni in Arch. Glott. XII, 375 e 396; — ‘come da poi ch’en te sì so mutato de me remasta fusse c.’ 90, 165-6; il Tresatti: ‘come se dopo che mi sono in te trasformato, di me rimasto fusse questo solo non mutato, esser convenente, cioè poter fare convenzioni’ (?).

conuenenza    ‘non m’à c.’ non si conviene 53, 49, ‘on c.’ si convengono 36, 72; v. n. 99β.

conueneria    convenienza 2, 67.

conuentato    addottorato 17, 14; 73, 17; 80, 36; 83, 30; ‘maestro c.’ 84, 5.

conueno    ‘lo c.’ il convenuto 15, 24; v. n. 96; in Bonvesin, Libro delle Tre Scritture, ha il significato di ‘trattamento’.

conuento    compagnìa, collegio 36, 48; 43, 110 e 203; monastero 53, 53; 55, 50 (?); laurea 88, 208; cf. conuentu riunione nel Ritmo volg. su S. Alessio, e per altri riscontri v. Voc.

conuenuto    ‘com’è c.’ come si conviene, si addice 24, 24.

conuersare    intr., dimorare conuersai 69, 133, conuersato 23, 7; 42, 26; trans., trattare, praticare: conuersato 58, 8. Col significato di dimorare trovo conuersare nel Laud. Orvietano, c. 24b, oltre i numerosi esempj del Voc.

conuertèra    convertiresti, volgeresti 47, 68; v. n. 93.

conuine    conviene 61, 88 v. nn. 3 e 56.

copretura    ‘terra fa c.!’ còprimi 15, 34; ‘me dier c.’ mi coprirono 25, 14; v. n. 99η)

coprire    difendere 47, 90; rif. a ferita, rimarginare 30, 18; coprireme mi coprirono 24, 20 (n. 65); coprite coperte 27, 25 (n. 96).

copulata    accoppiata 45, 24.

coraggio e coragio    cuore, v. n. 99α, coraggi 81, 24.

corate    ‘le c.’ i cuori 8, 58; con questo significato corata è nell’ant. rom., cf. Vattasso, Anedd. III, 126; corate nel lucchese = viscere, interiora, cf. Salvioni in Arch. Glott. XVI, 438.

corato    addolorato 53, 50; cuore 81, 25; cf. n. 98.

cordo    corda, staffile 3, 13; v. n. 73.

cordogliosa    dolorosa 78, 8, pietosa 1, 11.

core    ‘nei lor c.’ cuori 101, 23; v. n. 71.

cornuti    ironico per mitrati 55. 33.

corporeato    trasformato in corpo 81, 35; -a 46, 2; v. n. 101.

correctura    ‘facciam c.’ correggiamoci 24, 187; v. n. 99η.

corrère    ‘lo c.’ il messaggero 43, 33; v. n. 99α.

corressa    corretta 16, 28; v. n. 96.

corrocciato    corru- 29, 5 e 6; nell’umbro si ha ancora scorocciasse, cf. Trabalza, Voc. Umbro-Ital.

corroccioso    ‘sarò c.’ piangerò 27, 54.

corroctato    e corrottato    pianto 53. 30; 46, 36; -a 46, 30; v. n. 103.

corrocto, corrotto e corotto    sost., pianto 3, 18; 34, 19; 41, 54; 51 5, 12, 28 e 47; 53. 59; 62, 73; 74. 30; 93, 39.

Corseca    Corsica 59, 12.

corso    ‘né per c. né per risme’ né in prosa né in verso? 17, 13; ‘en gualdana corre el c.’ corre la g. 55, 35.

corte    corte celeste 26, 25; l’anima umana 14, 25.

cortesìa    ‘far c.’ menare vita elegante 24, 69.

costo    ‘davame el c. de gran battetura’ mi batteva come meritavo? 24, 48; ‘contano l c.’ fanno il conto 24, 131.

costrégnese    è costretta 70, 48.

costrenge    costringe 38, 3; v. n. 10.

cotoza    47, 102; il Modio: ‘sta in ozio’.

couelle    qualcosa 19, 13; 29, 24, niente 59, 22; v. n. 79. Con questi due significati trovasi cheuelle nel Laud. Orvietano, c. 23b e 39a; cobelle niente nell’ant. rom., v. Vattasso, Anedd. I, 195, III, 230; covelle nell’ant. perug., Papanti, p. 41; cobelli nulla in Buccio di Ranallo; coelle, quèlle, cicaquèlle nell’umbro mod., Trabalza, Voc. Umbro-Ital.; per il march., cf. Crocioni, Dial. d’Arcevia, ecc.

crai    domani 19, 6; v. n. 41; cf. cray in Buccio di Ranallo e in Pèrcopo, Laudi e Dev. Aquilane; crà, craje nel mod. abr. (Finamore).

creans    nella fr. ‘Lo Verbo c. omnia’ 2, 38; v. n. 96.

credere    affidare; credergliese 67, 21, crédome 21, 41; credere: creio 34, 66; 88, 113 (n. 30), crédici ci credetti 67, 55, credor credettero 86, 15 e crési credetti 89, 42 (n. 91); creso creduto 10, 9 (n. 96).

Creti    ‘de C.’ di Creta 59, 12; v. n. 69 e cf. Nannucci, Nomi, p. 87 e 88; Parodi, La rima nella D. Comm., 143, n. 42a.

crimina    ‘sine c.’ senza peccato 2, 37; cf. Nannucci, Nomi, p. 14.

crismate    44, 326.

crociato    ‘popolo c.’ i Cristiani 61, 90.

cruce    croce 73, 24; 89, 28; 93, 25; v. n. 14.

cruciare    mettere in croce 86, 21; tormentare 47, 32, cruciar 47, 42, cruciata 16, 19; addolorare: cruciato 80, 94; fregiare della croce: ‘scude cruciate’ 61, 9.

crucifige    crocifiggi 93, 15, crucifigi 30, 13; v. n. 94.

crudelemente    crudelmente 27, 27; v. n. 61.

crudene    crudele 69, 46; v. n. 35.

crudo    ostinato, duro 19, 17.

cui    ‘con c.’ con chi 25, 16; ‘de c.’ di chi 65, 33; v. n. 78.

cuitanza    88, 30 e 110; il Bonaccorsi: ‘cioè pensamento’; v. n. 99α e cf. cogitança pensiero della Giostra in Crest. 483, 160.

cuitare    pensare 23, 3, cuitaua 90, 15; v. nn. 20 e 49 e cuito.

cuitato    pensiero 3, 69; v. nn. 20, 49 e 98.

cuito    pensiero 34, 48; v. n. 49; e credo che tale forma possa avvalorare l’ipotesi del Förster in Zeitschrift f. rom. Ph. II, 169, della derivaz. di cuitare da *cūgito piuttosto che da cogito; cf. anche Parodi, La rima nella D. Comm., 151.

cuòprite    ‘lo mantellino c.’ vesti il m. 3, 37.

currere    correre: curri 91, 193, curre imperat. 47, 76, currìte 5, 7, currece imperat. 61, 92; v. nn. 1, 81 e 87.

Cypri    ‘renno C.’ regno di Cipro 59, 12; v. n. 69 e cf. il Cipri della trad. norcina in Papanti, p. 534.

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