< Le Fenicie (Euripide - Romagnoli)
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Questo testo fa parte della raccolta I poeti greci tradotti da Ettore Romagnoli
coro
Strofe
Ahimè, ahimè!
L’anima abbrívida trepida, abbrívida
nelle mie fibre; per questa misera
misera madre, pietà mi pènetra.
Chi mai di questa fraterna coppia
— oh Giove, oh Terra, oh spasimi —
la gola consanguinea,
la vita all’altro sarà che insanguini,
con l’armi e lo sterminio?
Me trista, ahi, quale piangere
dei due fratelli dovrò cadavere?
Antistrofe
Ahimè, ahimè!
Due fiere vibrano l’asta, due spiriti
di sangue cupidi, presto cadaveri
saran, cadaveri cruenti. Ohi miseri,
poi che al cimento fatale giunsero,
con le mie grida barbare
leverò, coi miei gemiti,
la cara ai morti flebile nenia.
Già della strage la sorte approssima.
Questo dí sarà giudice:
tal sorte infausta l’Erinni vollero.
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