Questo testo è incompleto. |
◄ | L'Abbrevi der Papa | Er ferraro | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
LE CRATURE
Voi sentite una madre. Ammalappena1
La cratura2 c’ha ffatta ha cquarche ggiorno,
Ggià è la prima cratura der contorno,
E ssi jje3 dite che nun è, vve mena.
Conossce tutti, disce tutto, è ppiena
D’un talento sfonnato, è ffatta ar torno,4
Va cquasi sola, è ttosta5 come un corno,
E ttant’antri6 prodiggi ch’è una sscena.
E sta prodezza poi sarà un scimmiotto,
Tonto,7 mosscio, allupato, piaggnolone,
Pien de bbava e llattime e ccacca-sotto.
A le madre,8 se sa,9 li strilli e ’r piaggne10
Je pareno ronnò11 dde Tordinone.12
Le madre ar monno sò ttutte compaggne.
26 dicembre 1834
- ↑ Appena.
- ↑ Creatura.
- ↑ Se le.
- ↑ Tornio.
- ↑ Dura.
- ↑ Altri.
- ↑ Stupido.
- ↑ Madri.
- ↑ Si sa.
- ↑ Il piangere.
- ↑ Paiono rondò.
- ↑ Tor-di-Nona: teatro regio di Roma.
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.