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Preti e ffrati Li nimmichi de papa Grigorio
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1846

LE FESTE DE LI SANTI

     Dico la verità, ssora Celeste,
Me tuferebbe assai che ppe’ li fini
De sti turchi arrabbiati ggiacubbini
A Rroma se calassino le feste.

     E cche cc’importa si ppe’ vvia de queste
L’artisti nun guadammieno quadrini?
La festa è ppe’ nnoantri vitturini
Quer che ppe’ li becchini era la peste.

     Disce: “Ma ssi er bracciante nun guadaggna,
Ma ssi l’avvezzi all’ozzio, si l’avvezzi,
Con che sse sverna poi? come se maggna?.„

     E vve pijjate tanti sturbi ar core?
E nun ponno arifasse su li prezzi
Der lavore der giorno de lavore?


1° novembre 1846

Note

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