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Le montaggne nun z'incontreno Oggni uscellaccio trova er zu' nido
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837

LE GRAZZIETTE DE MAMMA

     Forca, leva dar crino sta cratura:
Mòvete, che tte stroppi in zempiterno.
Portelo a spasso, portelo a l’inferno,
Portelo a ffiume e affoghete addrittura.

     E bbarbottesce,1 sai, bbrutta figura?,
Che tte pijjo p’er collo e tte squinterno.
Uh tte potessi véde2 in zepportura!,
Me parerebbe d’avé vvinto un terno.

     Quanno che schiatti vojjo fà un pasticcio
De maccaroni, e un triduvo a ssant’Anna
Per avemme3 levata da st’impiccio.

     Questa è l’aricompenza, eh?, de le pene
De ’na povera madre, che s’affanna
Vassalla infame, p’educatte4 bbene?

23 febbraio 1837

  1. Borbottaci.
  2. Vedere.
  3. Avermi.
  4. Per educarti.

Note

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