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LE ORE DELLA NOTTE.
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Con bruni sandali
E taciturne
Scendono, passano
4L’ore notturne,
E nel lor transito
All’universo
Mobile imprimono
8Volto diverso.
Tornano i vomeri;
Fumano i tetti;
L’Ave ripetono
12I pargoletti;
Appena è vespero,
E già tranquilla
Sotto le coltrici
16Posa la villa.
L’ombre si addensano:
In auree stanze
Specchi rifulgono,
20Erran fragranze;
Scalpita e smania
La giovinetta
Che il velo roseo
24Pel ballo aspetta.
Triste sollecita
L’opera altrove
E l’egra lacrima
28Sovra vi piove
Orfana vergine
Che nell’accesa
Gota funereo
32Morbo palesa.
Tace di popolo
Sgombro il viale;
Tra l’erme acacie
36Langue il fanale;
Pari la reggia
Al casolare
Nell’ampie tenebre
40Scende e scompare.
Remoto vicolo
Empion di canti
Fra nappi e cembali
44Scinte baccanti;
Tende l’orecchio
Da semiaperta
Finestra e palpita
48Sposa deserta.
Lo stame attenua
Della lucerna,
Computa, novera,
52Fogli squaderna,
Mida famelico
Che dell’erede
Dietro sè l’ilare
56Ghigno non vede;
Mentre da’ fulgidi
Covi del gioco,
Lo sguardo vitreo,
60L’anima in foco,
Esce il patrizio
Che della zolla
Ultima Cerbero
64Plebeo satolla.
Profondo e lucido
L’aër traspare;
Ïadi e Pleiadi
68Fansi più chiare;
Sbadiglia, abbrivida,
Scote di brine
Vigile astronomo
72Rorido il crine.
Con ala nivea
Per l’aure brune
I sogni or piovono
76Sovra le cune;
Ridon l’inconscie
Alme leggiadre;
Ridono agli Angioli,
80Chiaman la madre.
Sommessa mormora
Un caro nome;
Scorrer d’un bacio
84Sulle sue chiome
Sente l’anelito
Vergin, che desta
Con alto tremito
88Volge la testa:
Vede distendersi
Sulla cortina
Il raggio argenteo
92Della mattina.
Trilla sugli embrici
La rondinella;
Sull’aia crocita
96La gallinella;
Scoppia dall’ardua
Torre la squilla;
Ridesta all’opere
100Torna la villa.