< Le poesie di Catullo
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Gaio Valerio Catullo - Poesie (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1889)
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Qual bieco stimolo, di’, t’ha cacciato,
     Meschino Ravido, ch’altro non sei,
     A precipizio sui giambi miei?

Qual nume infausto male invocato
     5Il perverso animo così ti aízza,
     Che meco a scendere ti accingi in lizza?

Ah, vuoi tu correre di bocca in bocca?
     Vuoi farti celebre comunque? E sia:

Pena perpetua soffrir ti tocca,
     10Se amasti, o misero, la donna mia.


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