< Le rime di M. Francesco Petrarca
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Sonetto CV Sonetto CVII

SONETTO CVI.


L
Avara Babilonia ha colmo ’l sacco

     D’ira di Dio, e di vizj empj e rei
     Tanto, che scoppia; ed ha fatti suoi dei
     4Non Giove, e Palla, ma Venere, e Bacco.
Aspettando ragion mi struggo, e fiacco:
     Ma pur novo Soldan veggio per lei;
     Lo qual farà, non già quand’io vorrei,
     8Sol’ una fede, e quella fia in Baldacco.
Gl’idoli suoi saranno in terra sparsi,
     E le torri superbe al ciel nemiche;
     11E i suoi torrier di for, come dentr’, arsi.
Anime belle, e di virtute amiche
     Terranno ’l mondo; e poi vedrem lui farsi
     14Aureo tutto, e pien dell’opre antiche.

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