< Le rime di M. Francesco Petrarca
Questo testo è stato riletto e controllato.
Sonetto IV Sonetto VI

SONETTO V.


Q
Uand’io movo i sospiri a chiamar voi,

     E ’l nome che nel cor mi scrisse Amore;
     LAUdando s’incomincia udir di fore
     4Il suon de’ primi dolci accenti suoi.
Vostro stato REal, che ’ncontro poi,
     Raddoppia all’alta impresa il mio valore:
     Ma, TAci, grida il fin: che farle onore
     8E d’altr’omeri soma, che da’ tuoi.
Così LAUdare, e REverire insegna
     La voce stessa, pur ch’altri vi chiami,
     11O d’ogni reverenza, e d’onor degna:
Se non che forse Appollo si disdegna,
     Ch’a parlar de’ suoi sempre verdi rami
     14Lingua mortal presuntuosa vegna.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.