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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837
LE TRUPPE DE ROMA
Che rrabbia è de sentì sti forestieri
De tremmonti,1 che, ssenz’èsse2 romani,
Arriven’oggi ar Popolo,3 e ddomani
Ne sanno ppiù de li romani veri.
Vedi, dua de sti bbrutti sciarlatani
Pe’ la ppiù ccurta l’ho ssentiti jjeri
Dì4 mmale de li nostri bberzajjeri,5
Civichi, capotori6 e zzampoggnani.7
Disce: “Futtre! aver nixe dissciprina.„
Nun ze chiama uprì bbocca e ddajje fiato
Er parlà a sta maggnera,8 eh Caterina?
S’informino, canajja sscemunita.
La dissciprina cqui ’ggni bbon zordato9
Va a ddàssela10 ’ggni sera ar Caravita.11
11 marzo 1837
- ↑ D’oltremonti.
- ↑ Senza essere.
- ↑ La porta del popolo, per cui si entra in Roma dal nord.
- ↑ Dire.
- ↑ Bersaglieri, specie di birri un po’ inciviliti.
- ↑ Capitori, truppa capitolina, composta di artieri di Roma.
- ↑ Zamboniani, del reggimento Zamboni.
- ↑ A questa maniera.
- ↑ Soldato.
- ↑ Darsela.
- ↑ Oratorio notturno.
Note
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