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Vittoria Aganoor - Leggenda eterna (1900)
Vespero
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VESPERO.
Laggiù nei prati l’ombre s’allungano
dei pioppi; assorta nel cheto vespero
la verde pianura si stende
incontro all’alto mar d’ametisto.
Morì la lunga nota dell’ultima
stornellatrice; tacque l’allodola
nell’alto; non s’ode che un largo
bisbiglio, all’erbe sotto e tra i rami,
Come talora vibran nel tempio,
dopo i cantati salmi, de’ monaci
l’estreme preghiere sommesse
rimormorate lasciando il coro.
Salgon dall’erbe recisi effluvi
di moribondi fiori. A me salgono
dal core i ricordi, fragranze
vostre, o morenti fior del passato!
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