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GLORIA.


A I. R. G.


Lei soltanto invocò, per lei s’impose
dure vigilie, a lei rivolse il canto
dall’ali audaci, effuso dall’ardito
spirito; e finalmente venne, e tanto
raggiavano le ciglia portentose,
le immense ciglia piene d’infinito,

che i colli intorno e le sopite lande
risero come al lume d’un’aurora.
Non sorrise il poeta, e con altero
gesto scostando le febee ghirlande
che a lui porgea la radiosa: — Il vero
sei tu? (disse) il mio sogno era più grande.

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