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Firenze, 10 Marzo ’68
- Egregio Signore,
Io ho con Lei debito di gratitudine pel dono della sua Palingenesi, splendida e animosa forma di poesia, che attesta della potenza del suo ingegno anche a tempi così delle lettere incuriosi come questi presenti sono. A migliorarne, se non a mutare le condizioni, intende la Società della quale io raccomando a V. S. gli onesti propositi per cotesta nobil città d’Italia, se Le parrà di potere invocare per essi il favor degli amici.
E mi dico di cuore suo dev. aff.
Isidoro Del Lungo
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