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LVI. A Marco Aurelio Severino
LV. Ad Urbano VIII LVII. Ad Urbano VIII

LVI

A Marco Aurelio Severino

Gratissimo al Severino che ha pubblicamente letto e lodato le sue opere che altri tremavano di nominare, manda a lui ed a tutti gli amici i migliori augúri, ed assicura che si occuperá della stampa de’ libri di esso Severino.

Molto eccellente signor mio,

Mi fu gratissima la lettera di Vostra Signoria. Subito stampati i libri, le ne manderò, perché è stato il primo a legerli in publico, quando altri tremavano di parlare.

Al signor Mario Schipano ho risposto, e fatto menzione di Vostra Signoria e del signor Paulo Galteri. Mi maraviglio che allora (?) dice che non l’ha recevuta; e perché stimo che sará andato al procaccio tardi, non dico altro se non che li mando tutte le buone feste del mondo inferiore e superiore, in particolare al signor Mario ed a tutti gli altri nostri amici. Dica al signor Galterio che metta in ordine la istoria per la stampa. Delli libri di Vostra Signoria ne parlerò con questi stampatori. Resto prontissimo al suo comando.

 [Roma,] a’6 di gennaio 1629.

Di V. S. eccellentissima
servitore ed amico affezionatissimo
Fra Tomaso Campanella.


Al molto eccellente signor e padron osservandissimo il signor Marco Aurelio Severino,

Napoli.

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