< Lettere (Isabella Teotochi Albrizzi)
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V VII


A Giuseppe Pagani Urbano Cesa[1]


Pregiatissimo Amico

Venezia 10 Giugno 1807.

Un amico mio, al quale vorrei compiacere, mi prega di raccomandarle caldissimamente il signor Pietro Fossati, che viene a Belluno in qualità di ricettore di quella Doana[2], ed io lo fo con tutto il cuore, certa ch’ella vorrà accogliere questo mio raccomandato con tutta quella gentilezza che l’è propria, e con tutta quella amabilità che serva a provargli non essere stata inutile del tutto la mia raccomandazione. Ho gustate ed ammirate varie produzioni del suo bell’ingegno, ne voglio già lagnarmi di non averle ricevute direttamente. Avendone ella favorito il marito mio, voglio pur credere ch’ella abbia pensato appunto che noi siamo la stessa cosa, e due corpi in un’anima sola, e tali veramente siamo, particolarmente nell’amarla ed ammirarla. Ma io non sono contenta di queste brevi e rare sue produzioni, frutti troppo scarsi di si felice terreno. Che fa ella adesso? E perchè ha del tutto abbandonata questa povera Venezia, che, malgrado le sue vecchie e nuove sciagure, non è peranco da abbandonarsi del tutto? Addio, amabilissimo amico, mi conservi sempre un luogo nella sua memoria, e sia certo d’averne uno distintissimo nella mia.


La sua amica aff.ma
Isabella Teotochi Albrizzi.

P. S. Mille saluti all’amabile suo cugino Marin Pagani.

Note

  1. Inedita al civico Museo e biblioteca di Bassano.
  2. In dialetto veneto per Dogana.
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