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In Villa
10 agosto [1623]
Molto Illustre Signor Padre.
Il contento che mi ha apportato il regalo delle lettere che mi ha mandato V. S. scrittegli da quell’illustrissimo Cardinale, oggi sommo Pontefice, ci è stato inesplicabile, conoscendo benissimo in quelle, qual sia l’affezione che le porta, e quanta stima faccia della sua virtù. Le ho lette e rilette con gusto particolare, e glie le rimando come m’impone, non l’avendo mostrate ad altri che a Suor Arcangela, la quale insieme meco ha sentito estrema allegrezza, per veder quanto lei sia favorita da persona tale. Piaccia pure al Signore di concedergli tanta sanità quanta gli è di bisogno per adempire il suo desiderio di visitar Sua Santità, acciocchè maggiormente possa V. S. esser favorita da quella; e anco vedendo nelle sue lettere quante promesse gli faccia, possiamo sperare che facilmente avrebbe qualche aiuto per nostro fratello.
Intanto noi non mancheremo di pregar il Signore, dal quale ogni grazia deriva, che gli dia di ottener quanto desidera, purché sia per il meglio.
Mi vo immaginando che V. S. in questa occasione avrà scritto a Sua Santità una bellissima lettera per rallegrarsi con lei della dignità ottenuta, e, perché sono un poco curiosa, avrei caro, se gli piacesse, di vederne la copia, e la ringrazio infinitamente di queste che ci ha mandate, e ancora dei poponi a noi gratissimi. Le ho scritto con molta fretta, imperò la prego a scusarmi se ho scritto così male. La saluto di cuore insieme con l’altre solite.
figliuola Affezionatissima
S. M. C.