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A Firenze
San Matteo, ultimo d’agosto 1623
Molto Illustre e Amatissimo Signor Padre.
Ho letto con gusto grandissimo le belle lettere da lei mandatemi. La ringrazio, e gliene rimando con la speranza però d’averne per l’avvenire a veder dell’altre. Mandogli appresso una lettera di Vincenzio acciocchè con comodo gliela mandi.
Ringrazio il Signore, e mi rallegro con lei del suo miglioramento, e la prego a riguardarsi più che gli è possibile fino a tanto che non racquista la desiderata sanità. La ringrazio delle sue troppo amorevolezze, che in vero, mentre che ha male, non vorrei che di noi si pigliassi tanto pensiero. La saluto con ogni affetto, insieme a Suor Arcangela, e da Nostro Signore gli prego abbondanza della sua grazia.
figliuola Affezionatissima
S. M. Celeste G.