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A Bellosguardo
[autunno 1623 ?]
Amatissimo Signor Padre.
Le frutta che V. S. ha mandate mi sono state gratissime, per esser adesso, per noi, quaresima; sì come anco a Suor Arcangela il caviale; e la ringraziamo.
Vincenzio si ritrova molto a carestia di collari, se bene egli non ci pensa, bastandogli averne uno imbiancato ogni volta che gli bisogna; ma noi duriamo molta fatica in accomodargli, per esser assai vecchi, e perciò vorrei fargliene quattro con la trina insieme con i manichini; ma perché non ho né tempo né danari per farli, vorrei che V. S. supplissi a questo mancamento col mandarmi un braccio di tela batista e 18 o 20 lire almanco per comprare le trine, le quali mi fa la mia signora Ortensa molto belle; e perché i collari usano adesso assai grandi, vi entra assai guarnizione; dopo che Vincenzio è stato così obediente a V. S. che porta sempre i manichini, perciò, dico, egli merita di avergli belli; sì che Ella non si maravigli se domando tanti danari. Per adesso non dirò altro, se non che di cuore saluto ambeduoi, insieme con Suor Arcangela. Il Signore la conservi.
sua figliuola Affezionatissima
S. M. Celeste.