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Giosuè Carducci - Levia Gravia (1861)
Libro II - Curtatone e Montanara
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XXVII.1
CURTATONE E MONTANARA
Di Maro il fiume e ’l verde pian, che tanta
Mal vendicata, ahimè, virtú rinserra,
Sonerà vostre lodi, o sacra, o santa
4Primavera d’eroi de la mia terra.
Non l’Arno piú. Di regi ostri s’ammanta
La città de i Ferrucci e a voi fa guerra;
Da i servi fasti il vostro culto schianta;
8De gli avi il tempio a voi contende e serra.
O di martiri vulgo, anime ignude,
Fuora!... Troppo gran peso a la memoria
11È la vostra gentil plebea virtude.
Posate in grembo de l’ultrice istoria:
Qui ogni cosa ruina in servitude;
14Qui de’ felici è tutto, anche la gloria.
- ↑ [p. 398 modifica]Per la deliberazione presa a quei giorni dal Comune di Firenze di abolire la commemorazione dei morti nel combattimento di Curtatone e Montanara l’anno 1848 e di onorare solennemente soltanto il 28 di luglio e la memoria di Carlo Alberto, la prima e la più nobile tra le vittime della rivoluzione italiana.
Note
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