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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
LI CARDINALI NOVI
Li cardinali crepeno: e ppe’ cquesto,
Come vede affilà ppiù d’un mortorio,
Er Papa chiama l’antri in conciastorio,
Pe’ stuccà er buscio e ffrabbicanne1 er resto.
Cusì, ho vvisto ognisempre, da Pio Sesto
Sino a cquer che cc’è mmó Papa Grigorio,
Sti marignani2 de Montescitorio
Diventà ppeperoni3 presto presto.
Doppo creato er novo cardinale,
In conciastorio indegnamente s’usa
De ruprijje la bbocca;4 e cquesto è er male:
Perchè, mmó cc’una e mmó cco un’antra scusa,
Nun cascherebbe tutto in un canale
Cuanno avessi, per dio, la bbocca chiusa.
Roma, 28 novembre 1832
- ↑ [Fabbricarne.]
- ↑ Melanzane: sono così chiamati i prelati a cagione del colore del loro mantello. Più propriamente però diconsi a Roma marignani i prelati del secondo ordine, quelli cioè di mantellone, o mantello talare, i quali, come familiari del Papa, nascono e muoiono con la di lui dignità.
- ↑ Cardinali, dal color rosso.
- ↑ Cerimonia importantissima de aperitione oris, prima della quale un Cardinale non ha voce in capitolo. [“Espressione ironica di tal quale umiltà, di cui si fa molto uso.„ Così il Belli, nel sonetto: Le gabbelle ecc., 19 nov. 36.]Fonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte
Note
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