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Le scramazzione de li ggiacubbini Er Maestro de l'urione
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LI DU' GGENER'UMANI

     Noi, se sa,1 ar Monno2 semo ussciti fori
Impastati de mmerda e dde monnezza.3
Er merito, er decoro e la grannezza
Sò ttutta marcanzia4 de li Siggnori.

     A su’ Eccellenza, a ssu’ Maestà, a ssu’ Artezza
Fumi, patacche, titoli e sprennori;
E a nnoantri5 artiggiani e sservitori
Er bastone, l’imbasto e la capezza.

     Cristo creò le case e li palazzi
P’er prencipe, er marchese e ’r cavajjere,
E la terra pe’ nnoi facce de cazzi.

     E cquanno morze6 in crosce, ebbe er penziere
De sparge,7 bbontà ssua, fra ttanti strazzi,8
Pe’ cquelli er zangue e ppe’ nnoantri9 er ziere.10

7 aprile 1834

  1. Si sa.
  2. Mondo.
  3. Immondezza.
  4. Mercanzia.
  5. Noi altri.
  6. Morì.
  7. Spargere.
  8. Strazi.
  9. Noi altri.
  10. Siero.

Note

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