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Questo testo fa parte della raccolta Rime (Cino da Pistoia)


     Li più begli occhi che lucesser mai,
Oimè lasso!, lasciai:
Ancider mi devea quando il pensai.
     Ben mi dovea ancider io stesso,
Come fe Dido quando quell’Enea5
Le lasciò tanto amore;
Ch’era presente, e fecimi lontano
Da quella gioia, che più mi diletta
Che nulla creatura.
Partirsi da così bello splendore!10
Dov’io tanto fallai,
Che non è colpa da passar per guai.
     Oimè!, più bella d’ogni altra figura,
Perchè tanto peccai,
Che nulla pena mi tormenta assai?15

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