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Er temp'antico Er vitturino aruvinato
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

LI SANTISSIMI PIEDI

     Che!, nun è vvero jjeri eh sor’Ularia
Che cchi li piedi ar Papa l’ha bbasciati,
Ha gguadammiato indurgenza prenaria
Co rimission de tutti li peccati?

     Lo sentite, che ssiate sgazzerati,1
Che cquanno che pparl’io nun parl’in aria?
Si mme l’aveva detto la vicaria
Propio de santi-cuattro-incoronati!2

     E cche rrazzaccia de cristiani sete,
Si le cose più pprime der cristiano,
Pe’ le piaghe de Ddio,3 nu le sapete?!

     Nun capite ch’er Papa, ortr’a ssovrano,
È vvicario de Ddio, vescovo, e pprete?
Je s’ha mmó dduncue da bbascià la mano?!


Roma, 27 novembre 1832

  1. Specie di mezzana imprecazione.
  2. Chiesa de’ SS. Quattro Coronati, posta sul colle Celio, così detto da un Cele Vibenna etrusco, che vi ebbe dimora, ma chiamato originariamente Querquetulano, essendo ingombro di quercie.
  3. Esclamazione o obsecrazione.

Note

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