Questo testo è incompleto.
Le tre ccorone der Papa Le carte in regola
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

LI SCORTICHINI

     Vojantri sete ggente c’a sto Monno
Ce sta in celi scelòrimi1 e ppiù ppeggio.
Nò, ar primo2 sò ccurriali de Colleggio:3
Cuelli de Rota4 viengheno ar ziconno:

     L’Innoscenziani5 ar terzo; e cquesti ponno
Più dell’antri fà stragge e sscenufreggio;6
Sibbè7 cc’abbino tutti er privileggio
De sporverà8 la bborza de chi vvonno.

     Cqua, vvieniteme appresso ar tribbunale,
Crape9 che nun capite un accidente,
E gguardate che cc’è ssu ppe’ le scale.10

     Li vedete cuer boia e cquer paziente?
Lo sapete chi ssò? Cquello è un curiale
Che scortica la pelle d’un criente.


Roma, 29 dicembre 1832

  1. Stare in coeli coelorum dicesi degli astratti, trasecolati, ecc.
  2. Al primo elenco, ordine, grado.
  3. Ordine di curiali, instituito da... Sono in numero di...
  4. Simile, instituito da... Sono in numero indeterminato.
  5. Simile, instituito da Innocenzo XII. Sono in numero indeterminato.
  6. Sterminio.
  7. Benchè.
  8. Spolverare, vuotare.
  9. Capra dicesi ad un uomo di niun valore.
  10. Per le scale della Curia Innocenziana di Monte-Citorio, vedesi un gruppo rappresentante Apollo in atto di scuoiare Marsia, posto ivi da...

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.