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La mano reggia (20 novembre 1835) L'amore de le donne
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LI TROPPI ARIGUARDI

     Ma cche ppassione avete, sor’Ularia,1
De tené ssempre sta finestra chiusa?
Nu la sentite cqui cche ariaccia uttusa?2
Eh vvia, uprite, rinovate l’aria.

     S’intenne:3 un corp’umano che nun usa
D’avé l’aspirazzione nescessaria,
L’antimosfera je se4 fa ccontraria,
E ssi5 ppoi s’accerota nun ha scusa.

     Ecco da che ne nassce, sciorcinata,
Che vv’è vvienuta l’istruzion de fedico:6
Dall’aria che vve sete nimicata.

     Aria e ssole sce7 vonno: io ve lo predico,
Perchè vve vedo stà ttroppa attufata.8
Dov’entra er zole, fìa,9 nun entra er medico.

25 novembre 1835

  1. Signora Eulalia.
  2. Ottusa.
  3. S’intende.
  4. Gli si.
  5. Se.
  6. L’ostruzione di fegato.
  7. Ci.
  8. Chiusa.
  9. Contrazione di figlia.

Note

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