Questo testo è incompleto.
Er carrettiere de la legnara La galerra
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

LI VISCINATI

     Me sò attaccato ar primo campanello
Io, perchè ar Monno nun ce sò ccojjoni. —
Chi è? — Amisci. — Chi ssete? — Amisci bboni. —
Chi vvolete? — Er zor Giorgio Stennarello. —

     Sto nome, uhm, qui nun ciàbbita,1 fratello. —
Ma mm’hanno detto a Strada Bborgognoni... —
Starà in cuarc’antro de st’antri portoni....
Chi ssa? Mi’ mojje poterà ssapello.

     Nina!. — Ch’edè? — Cqua un omo scerca un certo
Gior.... — Sta ar nummero diesci, a mmano dritta
Su la svortata in cuer portone uperto.

     Fatti otto capi, in faccia a ’na suffitta
Bbussi ar batocco: e ssi nun c’è, de scerto
Pranza dall’oste che sse chiama Titta.


Roma,4 dicembre 1832


  1. Ci abita.

Note

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