< Lirici marinisti < IV
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Autori vari - Lirici marinisti (1910)
Liriche di Antonio Fortini
◄ | IV - Andrea Barbazza | IV - Agostino Augustini | ► |
ANTONIO FORTINI
IL POETA SEGRETO
A l’amico silenzio, a l’ombra folta
narro per uso i miei secreti amori,
perché de’ pianti ascosi e degli ardori
resti ogni stilla, ogni favilla accolta.
Quindi la musa mia rozza ed incólta
sol raccomando ai lor eterni orrori,
perché, morta a le lodi ed agli onori,
queta riposi in dolce oblio sepolta.
Chi dolce canta e chi lodato scrive
offra sue rime a bella donna in dono
e scopra del suo amor le fiamme vive.
Io, che solingo amante e muto sono,
quelle oscure mie note e di suon prive
al silenzio consacro, a l’ombre dono.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.