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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
LO SPOJJO
Nun sta bbene, fijjoli, a ffà bbaccano
Perchè er pubbrico orario1 sce li scoccia2
Acciò li preti vadino in bisboccia3
Sur bon esempio che jje dà er Zovrano.
Un omo galantomo, un bon cristiano,
S’ha da fà ssucchià er zangue a ggoccia a ggoccia,
Ha da fasse aridusce4 la saccoccia
Lìsscia come la pianta della mano.
Chi pporta in collo er peso de la stola,
È ggiusto ch’er bordello e la cuscina5
Li compenzi ner pinco6 e nne la gola.
Lo spojjà ddunque è de lègge divina.
Dommine ripulisti è una parola
Che la canteno a Mmessa oggni matina.
25 maggio 1835
- ↑ Corruzione di erario.
- ↑ Cioè i... Vedi il Son...
- ↑ Andare in bisboccia, vale: “divertirsi, crapulare.„
- ↑ Ha da farsi ridurre.
- ↑ Cucina, con la sillaba ci strisciata.
- ↑ Vedine il significato nel Son...
Note
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