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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
LO SPOSALIZZIO DE LE SSCIABBOLE
Hanno sposato adesso a la parrocchia
Madama Timistufa1 e cquer futticchio,2
Che ppareveno er fuso e la conocchia,
La sora Zinforosa e ’r zor Uticchio.3
Lui è ggobbo più ppeggio de no spicchio
De merangolo, e Llei è ’na ranocchia.
Dunque chi ll’ha ttentati? Farfanicchio?,4
Je pôzzi5 calà er latte a le gginocchia!
Perchè, mettemo,6 nun faranno fijji;
Ma ssi li fanno e Ccristo nu l’ammazza,
Le nottole nun cacheno cunijji.
Dunque pregamo Iddio che de sta razza
De marmottine vive s’aripijji
Chi l’averebbe da mettelle in piazza.
8 gennaio 1832
- ↑ Donna nauseante.
- ↑ Omiciattolo.
- ↑ Notissimo personaggio della Casa disabitata, farsa di Giovanni Giraud.
- ↑ Il diavolo.
- ↑ Possa loro, ecc.
- ↑ Supponghiamo.
Note
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