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Er parlà ciovìle de piú La Colonna trojana
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831

LO SSCILINGUATO

     Oh che ddiggazzia,1 Chitto!:2 oh che bbullacca!3
D’effe4 jeli5 ito via calo6 me cotta!7
Nu ttà bbe’8 in ne’ ppottone9 quella vacca,10
Fi11 e’ mmi’ padon12 de cafa13 nu la ccotta.14

     Cuanno ttò p’alientà15 ddento16 a la potta17
Vedo ch’e’ ppupo mio ccivola e ccacca.18
Io nu mme leggo19 ppiù: chiamo Callotta,20
E bbutto e’ ffitto21 de melluzzi22 e llacca.23

     Poi vado pe’ annà llà, ma in ne’ ffà e’ ppazzo,24
Pun, chioppo in tella e do la tetta a’ mmulo;25
Ma e’ ppelicolo26 mio te ce lo sccazzo.27

     Cuello che mm’impottava,28 e tte lo ggiulo,29
Ela30 la fetta31 de favvà32 el lagazzo:33
Del letto34 lo fa35 Iddio fi mme ne culo.36


Roma, 21 ottobre 1831 - De Pepp’er tosto

  1. Disgrazia. Aspirazione dentale delle due z presso a poco come la th degl’Inglesi in think, ma più inclinante alla durezza.
  2. Cristo.
  3. Burrasca.
  4. Essere.
  5. Ieri.
  6. Caro.
  7. Costa.
  8. Non istà bene.
  9. Portone.
  10. Vasca.
  11. Si, per “se„.
  12. Padron.
  13. Casa.
  14. Scosta.
  15. Sto per rientrare.
  16. Dentro.
  17. Porta.
  18. Scivola e casca.
  19. Reggo.
  20. Carlotta.
  21. Fritto.
  22. Merluzzi.
  23. Lasca.
  24. Passo.
  25. Schioppo in terra e do la testa al muro.
  26. Pericolo.
  27. Te ce lo scasso per “casso„.
  28. Importava
  29. Giuro.
  30. Era.
  31. Fretta.
  32. Salvare.
  33. Ragazzo.
  34. Del resto.
  35. Lo sa.
  36. Se me ne curo.

Note

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