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Seconda sintesi
Stessa stanza. Buio. Lungo silenzio. Aiuuuto!
Una voce strozzata
dalla strada:
Aiuuuto!
Perlina
in vestaglia scarmigliata seguita da Musoduro:
Dio! Chi grida cosí? Stanno ammazzando qualcuno in strada.
Musoduro
Certamente. Ho sentito anch’io. Mi sembra la voce di Mahmud. E’ mezzanotte.
Perlina
alla finestra:
Che parapiglia! Una furibonda rissa nel Bar! Anche la birreria è piena di gente che urla.
19MUSODURO
sedendosi al tavolo e prendendo la penna:
Guarda bene, Perlina, e dimmi tutto, tutto ciò che vedi, minuziosamente.
Perlina
Il Saraff Abdul picchia un ragazzo che piange e lo ingiuria. Che vile! Il padrone del Bar è caduto sotto il tavolo.
Floflò
scarmigliata, avviluppandosi in uno scialle:
Hai sentito? Perlina, vado giù a vedere. Credi che sia male? Cosa dirà lui? (Indicando Musoduro) Certo hanno ammazzato un uomo.
Musoduro
ridendo:
Un uomo o una donna!... O un terzo sesso. (Un silenzio) Perlina, cosa vedi? Io scrivo. Dimmi cosa succede nella strada. Non alterare la tua voce. Sai che i fatti si deformano di bocca in bocca si capovolgono e diventano irriconoscibili.
Perlina
Musoduro
Sento un forte odore di incenso. Viene certo dalla chiesa maronita.
Perlina
No. E’ lo zucchero bruciato del venditore di hallaua. E’ rimasto impassibile, le gambe incrociate, lo scacciamosche in mano, fra i suoi castelli di zucchero rosso. Ah! Ecco Floflò! Ora attraversa la strada.
Musoduro
Ah! Perché la tua voce comincia a saltellare? Calmati! Lo so. Mi vuoi bene e tremi di vedere Floflò agire come non dovrebbe. Tu già perdoni tutto alla tua matrigna.
Perlina
Credimi, papà. Ti riferisco esattamente tutto ciò che vedo. Floflò parla confidenzialmente con una donna. E’ una delle due birraie bionde. La chiamano Rosina. Ora gridano tutti una parola che non distinguo bene. Mi pare la parola «ladro». Si, «ladro».
Musoduro
Ascolta bene. Gridano anche un nome.
Perlina
Si, sono sicura, gridano il nome di Mahmud. Ah! Eccolo! E’ lui il ferito. Lo sdraiano sopra una panca. Ha il petto squarciato. Floflò aiuta a portare la panca. Mahmud sembra agonizzante.
Musoduro
Perlina
Mormora una parola fra le labbra convulse. Chiamerà la mamma in arabo. E’ certamente stato colpito da una coltellata al petto. Il gilet e i pantaloni sono rossi. Ora il poliziotto impone di posare la panca a terra. Il sangue arrossa il fango.
Musoduro
sussultando al fragore di uno schiaffo potente:
Cos’è, cos’è questo?
Perlina
E’ il cambiavalute maltese che prende a schiaffi il padrone del Bar. No! No! Il primo schiaffo glielo ha dato la birraia bionda. Non capisco però quella guancia tutta rossa. Non è stato uno schiaffo. E’ stata una spillonata.
Musoduro
Vedi, Perlina? Non si può parlare di verità storica. Tu, che sei sospesa a quattro metri dal fattaccio, non puoi dirmi se c’è stato — si o no — lo spillone. Dimmi, ora cosa fa Mahmud?
Perlina
Rantola... Pallidissimo. Comincia ad albeggiare.
Voci dalla strada
E’ un baro! Sì. Mahmud è un baro! Mentre i suoi amici rubavano nel retrobottega, lui barava. Per fortuna l’hanno conciato per le feste. Crepi finalmente quella carogna.
Musoduro
Perlina
Si. Ma cosa vedo? Cosa?... (Gridando alla finestra) Buffone! Buffone! (Poi a Musoduro) Pensa, papà, Mahmud ha finto! E’ stata una commedia! Non è ferito! Ride. Mi saluta.
Musoduro
Ma gli altri?...
Perlina
Facevano sul serio.
Mahmud
dalla strada:
Bene alzata, signorina Perlina! Molto sangue, eh! Per lo meno due bottiglie di sciroppo di granatina. Quelle reclame, mademoiselle Perlina! Je suis cèlebre... Dans tous les journaux!
Voci dalla strada
Hanzir! Alabuk! Ebuelkeib! Baro! Ladro! Impostore!
Musoduro
Cosa fa, ora? Ride? Trema? Scappa? Guarda bene, Perlina, e dimmi se i suoi occhi hanno i lampi bianchi dei lupi inseguiti...
Perlina
E’ quasi soffocato dalla folla irritata. Ma si svincola e scivola verso il nostro portone.
John Roll
aprendo la porta:
Dov’è Mahmud? Ferito? Molto grave? Darò ordine che lo portino alla nostra ambulanza.Perlina
No. Non è ferito.
John Roll
Avrà preso molte legnate. Le merita. Ma gli preparo lo stesso un buon cocktail. (Esce)
Perlina
I poliziotti stanno ammanettando il maltese. Discutono. Riconoscono di essersi sbagliati. Ora gli tolgono le manette. Tutti ridono.
Musoduro
a Floflò che entra sorreggendo Mahmud:
Se sta bene, perché lo sorreggi?
Mahmud si abbandona sul divano.
Floflò
Crudele! Tu non hai visto quante legnate ha preso, appena è caduto ferito.
Musoduro
Ti ripeto che non è stato ferito.
Floflò
Ed io ti ripeto che se la ferita è falsa, le legnate sono vere. Sei senza cuore. Guarda come l’hanno ridotto.
Un poliziotto
entrando, a Floflò:
La prego, signora, di venire giù a spiegare il fatto al commissario. Lei è un testimonio prezioso per noi. Lei ha visto tutto.Floflò
Si, tutto. Vengo. E posso precisare come è avvenuta la rissa e le cause del ferimento. (Esce seguita dal poliziotto)
Musoduro
a Perlina:
Cosa succede in strada, ora?
Perlina
Molti crocchi. Tutti commentano. Alcuni gesti violenti contro la nostra finestra.
Mahmud
Buon giorno.
Musoduro
a Mahmud fra i denti:
Buon giorno! (Mahmud si lamenta, tastandosi le spalle, segue un lungo silenzio) Perlina, Perlina, ascoltami. Ho fissato sulla carta tutte le tue impressioni. Eppure il groviglio bruciante di poco fa si è già sciolto, raffreddato, volatilizzato. Mi hanno accusato di trasfigurare eccessivamente la realtà... Ti debbo confessare che il tuo tono schiacciava ciò che dicevi. E’ difficile ora estrarre da quelle frasi schiacciate — si schiacciate — il brivido della vita.
Mahmud
Signorina Perlina, si avvicini. Le debbo parlare. Suo papà può ascoltare. Mi dica se lei mi odia. Sì o no?
Perlina
sedendosi sul divano accanto a Mahmud:
Non ho per voi nessun sentimento speciale.Musoduro
si alza faticosamente:
Scusatemi. Debbo coricarmi, sono ripreso dai miei dolori. (Esce lentamente)
Mahmud
E dire che la mia vita è una continua menzogna per lei, sì, per lei. Ora le do una buona notizia. Suo padre non è, né può essere ridicolo. Lo giuro! Giuro che tra me e Floflò non c’è stato nulla.
Perlina
agitata:
Nulla? Me lo giurate?
Mahmud
Lo giuro. Nulla. Non ho mai ottenuto nulla da lei.
Perlina
con gioia:
Ah!
Mahmud
Nulla! Neanche un po’ di gratitudine per quella cambialina scontata... dal Saraf... mediante la mia... firma.
Perlina
Come? Una cambiale? (Un silenzio) Di Floflò?... Non sapevo nulla! Di quanto?
Mahmud
Perlina
Vi prego di non dire nulla a mio padre. Rimborserò io.
Mahmud
Non mi occorre. Il Saraf aspetterà. (Silenzio) E’ anche lui innamorato. C’est un vieux coureur... (Silenzio) Già sapevo che tutti, tutti i vostri pensieri sono per vostro padre. E’ una idolatria. Eppure mi sembrava di notare anche un debole per Sir Roll.
Perlina
Parliamo d’altro.
Mahmud
Non ignorate certamente che Roll beve anche lui.
Perlina
Meno di voi.
Mahmud
Beviamo tutti qui, fra le macchine e i petroli di questa Africa masticata e divorata dagli Europei. Ciò serve ad uccidere la nostalgia.
Perlina
Nostalgia di che e di chi?
Mahmud
Dell’Italia.
Perlina
Voi non siete Italiano.
Mahmud
Ma amo voi, e voi avete sul vostro corpo il profumo della vostra terra. Quando vi ascolto sento rinascermi nel sangue una patria lontana, bellissima, perduta, non si sa come.
Perlina
Ah! Ah! Questa tirata non mi va. Preferisco la rissa con lo sciroppo di sangue. Nulla di sincero in voi. Tutta la strada ve lo urlava poco fa.
Mahmud
Mi gridavano «Baro, canaglia!» Queste parole ingiuriose, che non merito, mi ferivano più delle legnate, ma vi confesso... che mi piacevano, poiché erano qualcosa di mio che colpendo le vostre orecchie vi costringeva ad interessarvi un pochino di me! Oh! Vi prego in ginocchio come voi pregate la Madonna! Ascoltate la voce del mio amore! Quando sarete la mia sposa entrerete nella casa di mio padre fra i mascialla che portano un incendio di gioia sulla testa, correndo. Mio padre è ricco. Può navigare due giorni e due notti sul Nilo, in dahanie, costeggiando sempre le sue terre. H nilometro segna quanto cotone possiede. Mille cammelli bastano appena per il raccolto della sua canna da zucchero. Ha cento mulini a vento e trecento ruote idrauliche.
Perlina
Ma voi preferite la vostra brutta vita.
Mahmud
Odio i miei mestieri, più o meno vili, come vostro padre, illustre scrittore di fama mondiale, odia senza dubbio la specie di mestiere che deve... fare.
Perlina
scattando in piedi:
Cosa volete dire? Sono capace di uccidervi, se toccate mio padre!Mahmud
Scusatemi, signorina. Non volevo offendere vostro padre. Certamente voi sapete che vostro padre è incaricato dal suo governo... di sorvegliare e aizzare la rivolta degli arabi contro gli inglesi.
Perlina
Siete in errore. Mio padre è un patriota purissimo e fa bene tutto ciò che fa. E’ venuto qui soltanto per scrivere, anzi per terminare un suo poema. Volete accertarvene? Venite qua. (Perlina prende un foglio manoscritto e lo porta a Mahmud).
Mahmud
Avete ragione.
Perlina
Sono appunti lirici. Mio padre è ossessionato dal colore. Le idee degli uomini lo interessano poco. Ama i loro fatti in quanto essi agitandosi si sposano con i toni e le forme del paesaggio, o rissano con loro, determinando cosí dei simboli che diventano alla loro volta creature vive. Queste ricerche artistiche consumano purtroppo il suo cervello.
Mahmud
Perciò dorme molto.
Perlina
Poco fa, si stava addormentando alle litanie della vostra dichiarazione d’amore.
Mahmud
Perlina
Piuttosto!
Mahmud
Buona notte, signorina Perlina.
Una voce dalla strada
Mahmud!
Perlina
Chi è?
Mahmud
E’ Levi il Saraf! Accidenti ai cambiavalute. (A bassa voce) Strozzino!
La voce dalla strada
Ricordati Mahmud che se non mi paghi tutto domani, farò cantare sotto le finestre la canzone che sai: Floflò! Flofloflò! (Mahmud ha uno scatto. Perlina ascolta angosciata).
Sipario