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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Girolamo Gigli
I
Madre, facciamo un cambio: eccoti il legno,
Che sostenne il tuo Dio, dall’Uom svenato;
Tu dammi quel, che al fianco tuo piagato,
Quando Dio ti trafisse, era sostegno.
5Questo fu scala, onde al Celeste Regno
Si ricondusse Adam, dal Ciel cacciato:
E questo per sua guida a Pier fu dato
Quando a Roma tornò sede e triregno.
Questo è del Re de’ Regi e scettro e trono,
10Onde alfin sembra ingiusto e disuguale,
Coll’altro umile appoggio il cambio e il dono.
Ma pur, Madre, cambiamo; a me sta male
Lo scettro in man, che tutto lacci sono,
L’appoggio in mano a te, che sei tutt’ale.
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