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MEDAGLIE ITALIANE DEL 1889
I.
Eccoci anche quest’anno alla nostra rivista degli avvenimenti del 1889 fatta con la scorta delle medaglie italiane che a tali avvenimenti furono consacrate.
La prima medaglia del 1889 che troviamo è quella del Comizio radicale italo-francese tenutosi a Milano il 13 gennaio dell’anno scorso. Fu una dimostrazione promossa dalla parte radicale intransigente, fu indetta in nome della pace e della libertà, ma di queste poco si predicò nel Comizio, e più di guerra ad istituzioni vigenti ed a classi sociali dirigenti. La manifestazione, come la medaglia ci dice, fu posta sotto gli auspici di Garibaldi, che, essendo morto nel 1882, non potè certamente nulla obbiettare in contrario.
La medaglia, in pochi esemplari in argento, ed in molti in metallo bianco, fu coniata in Milano, distribuita fra gl’invitati al meeting e venduta pubblicamente per 60 centesimi. La descriviamo:
1. — Diam. mm. 21 (appiccagnolo e anellino per appenderla a nastro).
D/ — Busto a destra, con mantello, testa nuda, del generale Giuseppe Garibaldi.
R/ — Nel campo, in sette linee: COMIZIO — PER — LA FRATELLANZA ― DEI POPOLI — MILANO — 13 GENNAIO ― 1899.
Da una festa della politica passando ad una della scienza incontriamo un avvenimento di alta importanza scientifica celebrato in Milano il 24 marzo 1889, il 25 anniversario dalla fondazione del celebre Politecnico Milanese, di fama universale, fondato e presieduto sin qui dall'insigne scienziato prof. senatore Francesco Brioschi. Fra le varie feste commemorative, fuvvi anche quella della presentazione al prof. Brioschi di una bella medaglia in oro, eseguita e coniata dall’incisore Luigi Broggi, e che a questi fruttò poi il primo premio nel concorso di istituzione Girotti (per una medaglia in metallo eseguita nel decennio) tenuto presso l’Accademia di Brera.
Della medaglia ne fu presentato un esemplare in oro al prof. Brioschi, e pochissimi ne furono tirati in argento ed in bronzo. La medaglia è questa: (V. Tav. VII, N. 4).
2. — Diam. mm. 64.
D/ Cerchio perlato. Busto a destra, in abito civile, testa nuda, del prof. Francesco Brioschi. Sotto al busto: L. Secchi modellò L. Broggi incise.
R/ — Cerchio periato. Nel campo in nove righe: A — FRANCESCO — BRIOSCHI — NEL XXV ANNIVERSARIO — DELLA FONDAZIONE — DEL POLITECNICO — MILANESE ― GLI EX-ALLIEVI MDCCCLXXXVIII •
L’anniversario 25° dalla fondazione del Politecnico Milanese cadeva appunto verso la fine del 1888, ma la solenne cerimonia commemorativa fu rinviata al 24 marzo 1889; ed è per questo che registriamo fra quelle del 1889 cotesta bella medaglia, per fare incidere e coniare la quale fu indetta sottoscrizione e largamente coperta fra gli ex-allievi del Politecnico del prof. Brioschi costantemente memori.
È naturale che in un paese pur giovane come il nostro, ma compostosi ad unità dopo una rivoluzione fortunata e ricca di particolari avvenimenti, si cominci, dopo trent'anni di vita unitaria, a vivere di ricordi e di commemorazioni; — e, però, noi troviamo ora molte medaglie dedicate ad avvenimenti del periodo ultimo e fortunato del risorgimento dopo venticinque o trent’anni festosamente commemorati.
Di tali medaglie una, e bella — e che, per essercene giunto troppo tardi l’esemplare, non possiamo comprendere, come avremmo voluto, nella annessa tavola — è quella che il Municipio fiorentino volle dedicata a commemorare il fortunato rivolgimento del 27 aprile 1859, nel quale la Toscana fu unita alle altre parti d’Italia nei regime liberale e costituzionale di Vittorio Emanuele II. Degli uomini che nel Governo Provvisorio di Toscana, presero parte diretta e principale a quel rivolgimento, non vive che l’onorevole Comm. Ubaldino Peruzzi, ed a lui, con speciale indirizzo, ne fu presentato un esemplare in oro; un esemplare in argento fu dato ai Senatori Poggi, Busacca, Cadorna, Tabarrini, Corsi Puccioni, Fossombroni, Ridolfi, Giorgini, Ruschi, i cui nomi sono collegati con la storia della rivoluzione toscana; ed un esemplare in bronzo a ciascuno degli 80 membri del Consiglio Comunale di Firenze. La cerimonia commemorativa ebbe appunto luogo in Firenze il 27 aprile 1889; e la medaglia fu incisa, a spese del comune fiorentino, dal valentissimo incisore lucchese dimorante in Firenze, cav. Luigi Giorgi, ed è questa:
3 . — Diam. mm. 45.
D/ — In giro, cerchio a smerlatura gigliata. Nel campo, ghirlanda fasciata, di alloro e di quercia, e dentro la ghirlanda, scudo a testa di cavallo, ornato di lacci svolazzanti, e portante il giglio bottonato e fiorito di Firenze. Sotto, in basso, fuori della ghirlanda: L. Giorgi f.
R/ — Nel campo, in alto, stella d’Italia raggiante. Nel mezzo, su quattro righe: XXVII APRILE MDCCCLXXXIX — DI LIBERTÀ RIVENDICATA A FIRENZE — D’AUSPICATA UNITÀ ALL’ITALIA — TRIGESIMO ANNIVERSARIO •
Complessivamente, di questa medaglia ne furono coniati 117 esemplari — 1 in oro, 36 in argento, ed 80 in bronzo.
Nella nostra rivista delle medaglie del 1888 vedemmo quanta parte ebbero in quell’anno, nella serie nostra, le medaglie relative alla visita ufficiale fatta in Roma dall’imperatore Guglielmo II di Germania al re d’Italia.
Nel maggio del 1889 la visita fu dal re Umberto ricambiata, all’imperatore, in Berlino; e dieci sono le medaglie, che noi conosciamo, relative ad un avvenimento di tanta politica importanza.
Dal 21 al 25 maggio 1889 solenni, straordinarie furono le feste di Berlino in onore di re Umberto; e fra i festeggiamenti vi furono, a Charlottenburg, nel pomeriggio del 25, delle corse. La prima delle medaglie che qui descriviamo fu appunto presentata a re Umberto, in esemplare d’oro, alle corse di Charlottenburg.
Eccole tutte, in ordine di grandezza:
4 — a) Diam. mm. 60. (Tav. VII N. 2).
D/ — Cerchio rilevato, sulla parte superiore del quale, ad arco, fra due stelle a cinque punti: ZUR ERINNERUNG AN DEN BESUCH IN BERLIN; e nella parte inferiore: IN MEMORIA DELLA VISITA A BERLINO ― Nel campo, busto di tre quarti a destra, in uniforme militare con collare dell’Annunziata, decorazioni e sulle spalle mantello; testa nuda a destra. Ai lati, in giro: UMBERTO I — RE D’ITALIA. Nel campo, a destra, in due righe, al disopra della spalla sinistra: MAI — 1889.
R/ — Cerchio rilevato, sul quale, da sotto, in giro, la leggenda: WILHELM II DEUTSCHER KAISER KÖNIG VON PREUSSEN. Stelletta a cinque punte. Sotto la stelletta: Lauer Nurnrerg. Nel campo, busto di tre quarti a sinistra in uniforme militare, spalline, decorazioni, collare dell’Aquila Nera, mantello; testa nuda a sinistra dell’imperatore Guglielmo II.
5. — b) Diam. mm. 38.
D/ — Nel campo, in cerchio di perline, busto di tre quarti a destra, in uniforme militare, collare dell’Annunziata, decorazioni, testa nuda a destra di re Umberto. In cerchio rilevato, in alto, stella d’Italia; in giro, ai lati: UMBERTO I — RE D’ITALIA. Sotto al busto, affiancati, i due stemmi di Savoia a sinistra, e di Germania a destra, sovrapposti a due rami di alloro e di quercia intrecciati.
R/ — Nel campo, in cerchio di perline, busto di tre quarti a sinistra, in uniforme militare, con collare dell’Aquila Nera, decorazioni, mantello; testa nuda a sinistra dell’imperatore Guglielmo II. In cerchio rilevato, sulla metà superiore, ad arco: WILHELM II DEUTSCHER KAISER KÖNIG V • PREUSSEN; e sulla parte inferiore, ad arco, su targa: SEMPRE AVANTI SAVOIA 1889.
6. — c) Diam. mm. 30 (con appiccagnolo e anello per portarla appesa a nastro).
D/ — Cerchio di perle. Testa nuda a destra. In giro, ad ad arco, superiormente fra due rosette: HUMBERT I KÖNIG VON ITALIEN. In giro ad arco, inferiormente: BESUCH IN BERLIN 21-25 MAI 1889. Sotto al taglio del collo: Oertel. Berlin.
R/ — Testa nuda a sinistra. Sotto al taglio del collo: Oertel. Berlin. Tutt’in giro: WILHELM II DEUTSCHER KAISER KÒNIG VON PREUSSEN •
7. — d) Diam. mm. 30 (con appiccagnolo e anello per portarla appesa a nastro).
D/ — Come la precedente.
R/ — Nel campo, entro cerchio perlato, testa nuda a destra. Tutt’in giro, da sotto, entro cerchio perlato più grosso: WILHELM II DEUTSCHER KAISER KÖNIG VON PREUSSEN · Stelletta a cinque punte.
8. — e) Diam. mm. 28 (con appiccagnolo e anello per portarla appesa a nastro).
D/ — In giro, cerchio perlato. Nel campo due medaglioni portanti, entro ghirlanda d’alloro ciascuno, quello di sinistra, la testa nuda, a destra, di re Umberto, e quello di destra, la testa nuda, a sinistra, di Guglielmo II. Al di sopra di ciascun medaglione, targa portante, rispettivamente: UMBERTO I e GUGLIELMO II. In alto, in disco raggiante, stella a cinque punte. Sotto ai medaglioni, nel campo, ramoscello d’olivo. Sotto, ad arco: SEMPRE UNITI.
R/ — In serto di due rami di quercia e di alloro, annodati in basso, aperti in alto, stemmi affiancati e coronati, di Germania a sinistra e d’Italia a destra. In alto, in disco raggiante, stella a cinque punte; in basso, sotto il nastro annodante il serto: 1889.
9. — f) Diam. mm. 28 (taglio scannellato).
D/ — Cerchio perlato. Nel campo, testa nuda a destra.
In giro, ad arco, nella metà superiore, fra due rosette: HUMBERT I KOENIG VON ITALIEN. E in giro, ad arco nella metà inferiore: BESUCH IN BERLIN 21-25 MAI 1889.
R/ — Cerchio perlato. Nel campo, testa nuda a destra. In giro: WILHELM II DEUTSCHER KAISER KÖNIG V • PREUSSEN. Sotto al taglio del collo stella a cinque punte.
10. — g) Diam. mm. 28 (appiccagnolo, e anello per appenderla a nastro).
D/ — Cerchio perlato. Nel campo, testa nuda a destra.
In giro, ai lati: UMBERTO I — RE D’ITALIA.
R/ — Cerchio perlato. Nel campo, testa nuda a destra. In giro: WILHELM II DEUTSCHER KAISER KÖNIG V • PREUSSEN. Sotto al taglio del collo, a destra: W: M •
11. — h) Diam. mm. 28.
D/ — Nel campo, entro cerchio perlato, le tre teste nude accollate a sinistra, di Guglielmo II, Francesco Giuseppe I ed Umberto I. In giro, entro cerchio perlato, fra due stellette: WILHELM II • FRANZ JOSEPH I • UMBERTO I • Sotto, ad arco: FRIEDENSBUND. Nel campo, sotto la testa di Francesco Giuseppe, in monogramma: T N B •
R/ — Nel campo in cerchio perlato, stemmi d’Italia e d’Austria, questo a destra, quello a sinistra, affiancati, sormontati da leone gradiente a sinistra, e sovrapposti alle ali dell’aquila tedesca, coronata, spiegata, portante lo stemma di Germania, e con la coda e con gli artigli fuori del cerchio perlato. In giro, su targhe, accartocciate alle estremità, con fogliuzze di quercia, e disposte ad arco, in alto: VIRIBUS • UNITIS •
12. — i) Diam. mm. 27 (appiccagnolo, e anello per appenderla a nastro).
D/ — Cerchio perlato. Teste nude, accollate a destra di Umberto I e di Guglielmo II.
R/ — Cerchio periato. Nel campo, in otto righe: UMBERTO I — KÖNIG V. ITALIEN — BESUCHT — WILHELM II — KAISER V. DEUTSCHLD. — KÖNIG V. PREUSSEN — 21-25 MAI ~ 1889.
13. — k) Diam. mm. 24. (con appiccagnolo e anello per appenderla a nastro).
D/ — In cerchio perlato, nel campo, teste nude accollate a destra, di Umberto I e Guglielmo II. Entro cerchio periato, più grosso, in giro: KAISER WILHELM II — KÖNIG UMBERTO I. Sotto, stelletta a sei punte.
R/ — Cerchio perlato. Nel campo, in otto righe: UMBERTO I — KÖNIG V ITALIEN — BESUCHT — WILHELM II — KAISER V. DEUTSCHL. — 21-25 MAI 1889.
Dieci furono le medaglie con le quali fu celebrato il viaggio di Guglielmo II a Roma ed a Napoli; e dieci sono state le medaglie con le quali i tedeschi hanno festeggiato il viaggio di Umberto I a Berlino.
La penultima di queste medaglie (i) richiede che noi aggiungiamo che essa, oltre che il viaggio di re Umberto a Berlino, ricorda anche quello di Francesco Giuseppe I, imperatore d’Austria, che si recò a Berlino più tardi, nell’agosto; ed essa sta anche a ricordare la triplice alleanza, fra l’Italia, la Germania e l’Austria-Ungheria, stipulata pel mantenimento della pace (Friedensbund).
Da queste feste dell’alta politica e della diplomazia, passando alle feste suggerite alla gratitudine popolare e alla venerazione verso i fattori grandi della Patria, troviamo, il 2 giugno 89, anniversario settimo dalla morte di Giuseppe Garibaldi, due medaglie che ricordano la memoria dell’Eroe, onorata di nuovi monumenti.
Piacenza e Como, il 2 giugno 1889, eressero pubblico monumento a Garibaldi.
La festa di Piacenza è ricordata da questa medaglia:
14. — Diamm. mm. 40.
D/ — Il monumento visto di prospetto. (Rappresenta Garibaldi, stante, con le braccia conserte, sulla vetta di una roccia, ai piedi della quale, in atteggiamento guerresco, un garibaldino). Superiormente ad arco, ai Iati, su due giri, fra stellette: INAUGURAZIONE — DEL MONUMENTO ― A GIUSEPPE — GARIBALDI. Esergo: G. Maserati f.
R/ — Corona di due rami, di alloro e di quercia, annodati in basso, aperti in alto. In alto, stella d’Italia raggiante. Nel campo, in tre righe:
PIACENZA — 2 GIUGNO — 1889
La festa di Como ci è ricordata da due medaglie, quella del monumento, propriamente detta, e quella che il municipio di Como conferì ai superstiti delle 5 giornate comensi del marzo 1848.
Qui le descriviamo:
15. — a) Diam. mm. 43.
D/ — Statua di Garibaldi, di prospetto, scolpita dal Vela (in atto di avanzarsi, con la spada nuda, abbassata, nella destra). Ai lati, in giro, a sinistra: A G. GARIBALDI; e, a destra, su due righe, in giro: NEL XXX ANNIV. DEL 27 MAGGIO 1859 ― COMO RICONOSCENTE.
R/ — Nel campo, bassorilievo (che sta nel piedestallo del monumento a Garibaldi in Como) raffigurante la cessione di Como alla cittadinanza vittoriosa fatta dagli austriaci il marzo 1843. In alto, in tre righe:
ALLA — RISCOSSA — POPOLARE. — Nel campo, sotto al bassorilievo: dal bronzo di Vela — A. C. inc. — Stabilimento Johnson. Milano. e sotto, in due righe, nel campo: DEL MARZO — 1848.
16. — b) Diam. mm. 38 (maglietta, dentro la quale è passato nastro di seta a tre righe verticali, quella di mezzo bianca, le laterali rosse; colori municipali di Como).
D/ — Nel campo, stemma coronato di Como. In cerchio rilevato, nella metà superiore, ad arco, fra due rosette:
IL COMUNE DECRETAVA; — e nella metà inferiore, ad arco: 4 FEBBRAIO 1889. Nel campo, sotto lo stemma, su due righe a sinistra: S. Johnson — Milano.
R/ — Nel campo, veduta delle mura turrite di Como e del colle e torre del Baradello. Nell’esergo del campo: 5 GIORNATE — MARZO 1848. In cerchio rilevato, in giro: COMO LIBERATA DAL POPOLO INSORTO. Ramoscello di quercia.
Di queste due medaglie aggiungiamo che esse furono coniate in Milano nello Stabilimento S. Johnson, e che la ammirevole esecuzione, specialmente della prima, è dovuta all’eccellente bulino dell’incisore Antonio Cappuccio, che sta a capo del gabinetto d’incisione in detto stabilimento.
La prima (a) porta la data del 27 maggio 1889, e — in fatto — l’inaugurazione del monumento a Garibaldi in Como doveva avere luogo il 27 maggio, ma per preparativi da ultimare, e per assicurare maggiore il concorso, la cerimonia fu fatta il 2 giugno, e in questo giorno la medaglia fu distribuita.
E in questo medesimo giorno fu anche distribuita ai valorosi superstiti delle cinque giornate comensi del 1848 la decorazione commemorativa (b) la quale porta la data (4 febbraio 1839) della deliberazione del consiglio comunale di Como decretante tale ricompensa patriottica.
Cosi, con la festa del 2 giugno, e con le due belle medaglie che la ricordano, Como onorò la memoria di Garibaldi ed i superstiti del 1848, ricordando i 5 giorni gloriosi di tale anno, e ricordando anche la definitiva liberazione, avvenuta, per la vittoria garibaldina di San Fermo, il 27 maggio 1869.
Compiuto appena le commemorazioni di Garibaldi, ebbe luogo in Roma, il 9 giugno, una grande festa dei liberi pensatori, con la erezione del monumento a Giordano Bruno — monumento ideato nel 1876 dagli studenti dell’università romana, e dopo lunghe difficoltà inaugurato in Roma, in Campo de’ Fiori il 9 giugno 1889.
La storia di cotesto monumento — la cui inaugurazione è ricordata da quattro medaglie — è riassunta nell’inscrizione ohe si legge sul rovescio della prima di esse che qui descriviamo:
17. — Diam. mm. 60.
D/ — Cerchio perlato. Nel campo, in altorilievo, di fronte, la statua di Giordano Bruno, e in giro: A — GIORDANO BRUNO — IL SECOLO ~ DA LUI DIVINATO — IN ROMA — DOVE IL ROGO ARSE. Sotto la statua, su due righe: dal bronzo di Ettore Ferrari. — Luigi Broggi incise.
R/ — Cerchio di fregi in stile del rinascimento. Nel campo, in dieciotto righe,: A’ XIX MARZO MDCCCLXXVI, COSTITUITOSI FRA STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ ROMANA UN COMITATO PER ERIGERE A GIORDANO BRUNO UN MONUMENTO IN ROMA NEL CAMPO DEI FIORI, FU INDETTA UNIVERSALE SOTTOSCRIZIONE, DEPOSITANDO A CUMULARE LE SOMME IN TRE ANNI RACCOLTE. NEL NOVEMBRE MDCCCLXXXIV, ALTRO COMITATO UNIVERSITARIO RINNOVÒ IL PROPOSITO, RACCOLSE IN CINQUE ANNI NUOVE SOMME, AFFIDÒ AD ETTORE FERRARI L’ESECUZIONE DEL MONUMENTO. AI IX GIUGNO MDCCCLXXXIX, IN ROMA CAPITALE INTANGIBILE I DUE COMITATI RIUNITI SCIOLSERO IN CAMPO DE’ FIORI IL COMUN VOTO. GLI INIZIATORI DEL MDCCCLXXVI CURARONO CHE DELL’ALTO CONCETTO CIVILE ATTUATO RIMANESSE IN QUESTA MEDAGLIA MEMORIALE DOCUMENTO PERENNE.
E, appunto perchè documento, chi scrive dettò cotesta dicitura per questa medaglia che non fu posta in commercio, e della quale furono coniati 205 esemplari dall’egregio incisore Luigi Broggi di Milano che con molta valentia la incise; e cioè, 1 in oro per lo scultore Ettore Ferrari, 4 in argento, pel Comune di Roma, per l’Università Romana, e per gli oratori prof. Bovio e prof. Trezza, e 200 in bronzo per i membri del Comitato d’onore, per i membri dei due Comitati universitari, per invitati, per professori, musei, raccolte, ecc. I conii, annullati, furono dal sottoscritto donati al comm. Cesare Fascila, egregio direttore della Zecca di Milano, per la pregievole raccolta di conii che egli, nella Zecca milanese, ha saputo ordinare.
Le altre tre medaglie ricordanti l’inaugurazione del monumento bruniano sono le seguenti:
18. — Diam. mm. 64.
D/ — Veduta della Piazza di Campo de’ Fiori in Roma; ed in mezzo alla piazza il monumento a Bruno. Sotto la linea dell’esergo, a sinistra: E. Ferrari inv., a destra: Giov. Giani inc.
R/ — Corona di due rami di palma, annodati in basso, aperti in alto. Nel campo, in sei righe:
IX GIUGNO — MDCCCLXXXIX — A BRUNO — IL SECOLO DA LUI DIVINATO — QUI DOVE IL ROGO — ARSE. In giro fuori della corona di palma: AUSPICE LA GIOVENTÙ DELL’ATENEO DI ROMA CONCORRENTI LE NAZIONI CIVILI.
Questa medaglia fu fatta eseguire, per scopo commerciale, dal comitato esecutivo universitario di Roma, e fu venduta dall’incisore Giani, tirata in grande numero di esemplari.
Le due seguenti erano vendute per le piazze e per le vie di Roma il 9 giugno:
19. — Diam. mm. 29 (con appiccagnolo).
D/ — Busto di prospetto, testa incappucciata di Giordano Bruno. In giro: GIORDANO BRUNO SANTIFICÒ IL PENSIERO COL MARTIRIO. Sotto: ROMA 9 GIUGNO 1889.
R/ — Veduta della piazza di Campo de’ Fiori, in Roma, nel giorno del supplizio di Bruno. Esergo: CAMPO DE’ FIORI — 1600. Sulla linea dell’esergo a sinistra: Sirletti.
Fu eseguita dall’incisore romano Augusto Sirletti, giovane operoso, e fu coniata nella regia zecca di Roma.
Questa ultima fu fatta dall’incisore Giani, sunnominato:
20. — Diam. mm. 26 (con appiccagnolo).
D/ — Su piedestallo con corona d’alloro e palma, statua, di prospetto, di Giordano Bruno. In giro, ai lati: GIORDANO — BRUNO.
R/ — In due linee, nel campo: 17 FEBBRAIO 1600 — 9 GIUGNO 1889. In giro: DORMITANTIUM ANIMORUM EXCUBITOR.
Si suol dire, ammirando “Roma città universale” dove vivono e si svolgono diverse forme di autorità, e di pensiero; ma universale, quanto Roma e più di Roma, questa nostra numismatica, che ci fa porre, senza conflitto, l’une vicine all’altre, per ragione cronologica, le medaglie più disparate.
E dopo le preaccennate viene appunto, in ordine cronologico, la medaglia storica pontificia, così detta della ricorrenza annuale.
Il 24 giugno 1889, monsignor Enrico Folchi, segretario dell’amministrazione dei beni della Santa Sede e il cavaliere Francesco Bianchi, incisore dei sacri palazzi apostolici, erano ricevuti in particolare udienza dal Pontefice, al quale presentavano i primi esemplari — trenta in oro, e trenta in argento, racchiusi in astucci con lo stemma pontificio — della medaglia storica annuale, che viene coniata per la festiva ricorrenza degli apostoli Pietro e Paolo.
Tale medaglia, pel 1889, è la seguente.
21. — Diam. mm. 43. (Vedi Tav. VII, N. 1).
D/ — Busto a sinistra con callotta, mezzetta e stola. In giro, ai lati: LEO • XIII • PONT • ― MAX • AN • XII. Sotto al busto: F. Bianchi.
R/ — Veduta dell’antico portico del Chiostro Lateranese (che si sta restaurando a spese del Pontefice) col giardino, antico pozzo, etc. Nell’esergo, in quattro righe: PORTICVM • CLAVSTRI • LATER • — EX • VET • FORMA — RESTITVIT • ORNAVIT ― A • MDCCCLXXXIX • Sotto: F. Bianchi.
Queste medaglie pontificie sono coniate per conto del Pontefice nella regia zecca di Roma, diretta dal distintissimo cav. Ettore Conti. L’epigrafe latina di questa del 1889 fu dettata dal gesuita padre Tongiorgi.
I sentimenti patriottici ed il culto delle memorie raccoglievano il 25 giugno 1889 in Saluzzo eletta schiera di uomini studiosi e colti, ad onorare il nome di Silvio Pellico, del quale ivi celebravasi il primo centenario dalla nascita; e questa festa ci è ricordata dalla seguente medaglia, — l’unica — se non erriamo — che ricordi il nome di Pellico nella serie di medaglie illustranti uomini e fatti del risorgimento italiano:
22. — Diam. mm. 34 (con appiccagnolo e anello per appenderla a nastro).
D/ — Fra due rami di alloro, incrociati, statua di Silvio Pellico (quale si vede sul monumento erettogli in Saluzzo). In basso, a destra: Tacconet.
R/ — Nel campo, in tre righe: NASCITA — SILVIO PELLICO — SALUZZO. Rosetta. In alto, ad arco: RICORDO I° CENTENARIO. In basso ad arco fra due stelle a cinque punte: 25 GIUGNO 1889.
Al nome del mite poeta e filosofo di Saluzzo, nessun altro potrebbe meglio tener dietro, che quello del buono, generoso, fidente abate Antonio Rosmini Serbati. Il fondatore insigne della scuola rosminiana fu onorato, nell’estate del 1889, non di una medaglia, propriamente detta, ma di un bel medaglione, misurante 20 centimetri di diametro, ed il cui modello in legno fu eseguito dal sig. Giovanni Cassina, che nella scoltura in legno, ha fama meritata di artista valente.
Il medaglione è questo:
23. — Diam. mm. 196.
D/ — Busto a sinistra, in abito religioso, testa nuda. In giro, ai lati: A. ROSMINI — SERBATI.
Senza rovescio.
L’effigie del Rosmini, riprodotta in questo medaglione, fu tolta — con qualche modificazione in riguardo al rilievo — da una cera modellata dal vero, assicurasi, dallo scultore Nesti, ed ora posseduta dal cav. Cesare Saldini. Compiutosi dal Cassina il modello in legno, la fusione in bronzo fu fatta dall’artista Pietro Trocchi, ed i medaglioni fusi furono, la prima volta, 60. L’idea di gettare questo medaglione venne al Cassina, dall’iniziarsi di una sottoscrizione, tutt’ora aperta, per raccogliere i fondi necessari per l’erezione in Milano di un monumento in onore del Rosmini. I 60 medaglioni furono messi in vendita a L. 8 ciascuno, destinando una parte del ricavo a favore del fondo per il monumento predetto; e furono presto esauriti. Su richieste particolari il Cassina ne ha fatto riprodurre alcuni altri, ma in numero limitatissimo.
Le medaglie italiane delle quali ci occupiamo si riferiscono non pure ad uomini italiani e ad avvenimenti compiutisi in Italia, ma ben anche ad uomini e ad avvenimenti stranieri, coi quali il sentimento e gl’interessi italiani abbiano rapporto diretto. Cosi noi dobbiamo registrare una medaglia che da italiani si volle dedicata a Dardo Bocha, il senatore argentino, benemerito della colonia italiana nella Repubblica Argentina, e fondatore della città La Piata e del suo porto, Ensenada.
A La Plata, — nuova capitale della provincia di Buenos-Ayres — la prima pietra fu collocata il 19 novembre 1882, ed il 3 giugno 1889 contava già 61 mila abitanti, in grande numero italiani; e le colossali e meravigliose costruzioni di questa nuova città sono opera specialmente di italiani ohe applicarono largamente la genialità del proprio intelletto e la varietà artistica delle proprie attitudini e industrie.
Cosi, dopo fondata e sviluppata la città, il 9 luglio 1889 fu inaugurato il grandioso porto della Ensenada, ed anche in questo porto ebbero ed hanno vasto campo di operosità i lavoratori italiani, dei quali il senatore Dardo Bocha fu, ed è tuttavia, amico generoso e valido protettore.
A ricordare così rilevanti fatti, una grande ed influente parte della colonia italiana della Repubblica Argentina, coadiuvata da italiani residenti all’estero, altrove, e nel regno, fece coniare la seguente medaglia:
24. — Diam. mm. 36 (con appiccagnolo e anello per infilarvi nastro).
D/ — Busto di prospetto, abito civile e testa nuda, leggermente a sinistra, del senatore Dardo Bocha. In giro:
GLI ITALIANI AMMIRATORI AL FONDATORE DI LA PLATA.
Sotto il busto: Ch. Massonet & C.
R/ — Nel campo, in ornato, fra due rami di alloro, annodati in basso, gli stemmi, d’Italia, a sinistra, coronato alla reale, e dell’Argentina, a destra, sormontato dal Sole raggiante, e in alto fra i due stemmi, stella a cinque punte, raggiante. In alto, ad arco: 19 NOVEMBRE 1889 — LA PLATA. In basso ad arco: 9 LUGLIO 1889 — ENSENADA.
Un esemplare in oro di questa medaglia — stata eseguita in Parigi nella officina del Massonet — fu presentata, appunto in Parigi, — al senatore Rocha il 6 luglio 1889, dal senatore italiano marchese Alfieri di Sostegno, accompagnando la medaglia con una pergamena artistica il cui testo fu dettato dall’on. Bonghi.
E dalla festa argentina del 9 luglio, ritornando a feste e commemorazioni italiane, troviamo, alla data 25 agosto, l’inaugurazione del monumento di Giuseppe Garibaldi in Livorno.
Questa patriottica cerimonia ci è ricordata dalle tre seguenti medaglie:
25. — a) Diam. mm. 66 (V. Tav. VII N. 3).
D/ — Busto nudo, testa nuda a sinistra, di Giuseppe Garibaldi. Sotto al busto: Speranza.
R/ — Nel campo, stemma civico di Livorno, sormontato da corona nobiliare. In cerchio rilevato, in giro: INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO A GARIBALDI, e sotto, in giro, sullo stesso cerchio, fra due stellette: LIVORNO 25 AGOSTO 1889.
Questa medaglia, la cui incisione fu affidata al distinto cav. Speranza, incisore nella regia zecca di Roma, fu coniata nella stessa zecca in numero limitato di esemplari — meno di cento — per conto del Municipio di Livorno, che ne ritirò i conii; e fa dal municipio livornese distribuita a personaggi invitati alla festa inaugurale del monumento.
26. — b) Diam. mm. 24 (con appiccagnolo e anellino per infilarvi nastro).
D/ — Busto con mantello, testa nuda a sinistra. In giro, ai lati: GIUSEPPE GARIBALDI.
R/ — Nel campo, in alto, stella d’Italia raggiante; sotto la quale, in cinque righe, nel campo: INAUGURAZIONE — DEL MONUMENTO — IN LIVORNO — 25 AGOSTO — 1889.
Questa medaglia eseguita dall'incisore L. Giorgi, era venduta per le vie di Livorno, nel dì della festa, ed egualmente, per le vie di Livorno vendevasi la seguente, incisa dall’artista bresciano L. Ciocchetti, residente in Siena:
27. — c) Diam. mm. 23 (con appiccagnolo e anellino per infilarvi nastro).
D/ — Busto con mantello, testa nuda, a destra, di Giuseppe Garibaldi. In giro: RICORDO DI LIVORNO
R/ — Corona di alloro aperta in alto; e nel campo, in tre righe: 25 — AGOSTO — 1889.
Con questa medaglia noi chiudiamo la prima parte di questa nostra rivista; professandoci grati, fin d’ora, agli amatori e colleghi, che, sulle medaglie descritte, e su altre, del 1889, che loro fossero note, vorranno favorirci schiarimenti e notizie che migliorino e completino il nostro arido e modesto lavoro.
27 Maggio 1890.