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Di Cristo in croce essangue Sovra gli omeri bianchi
Questo testo fa parte della raccolta Giambattista Basile

II

PER L’INCENDIO DEL VESUVIO DEL 1632

     Mentre d’ampia voragine tonante
fervido vedi uscir parto mal nato,
piover le pietre e grandinar le piante,
spinte al furor d’impetuoso fiato,
     e i verdi campi giá sí lievi avante
coprir manto di cenere infocato,
e ’l volgo saettar smorto e tremante
solfurea parca, incendïoso fato:
     — Ahi! — con lingua di foco ei par che gridi —
arde il tutto, e sei pur alma di gelo;
tu nel peccar t’avanzi e ’l mar s’arretra.
     Non temi, e crollar senti i colli e i lidi;
non cangi stato, e cangia aspetto il cielo;
disfassi un monte, e piú il tuo cor s’impetra! —

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