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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giuliano Sabbatini


III1


Mentre un dì mirossi al fonte
     Del mio Dio la bella Amante,
     Vide il collo il sen la fronte
     Farsi bruni in un istante;
5Quindi volta all’Orizzonte
     Alzò gli occhi al Sol davante,
     E poi disse a quanti e a quante
     Incontrò per valle, o monte:
Non guardate, ch’io sia bruna,
     10Che fin’or candida fui,
     Qual la vaga argentea Luna;
Ma il mio Sol co’ raggi sui
     Sì mi tinge, e sì m’imbruna,
     Perch’io piaccia solo a lui.

  1. Sopra il versetto: Decoloravit me Sol.


Note

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