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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Angel Antonio Sacco


I


Mio Dio, quel cuor, che mi creaste in petto,
     Per l’immenso amor vostro è angusto e poco,
     Nè può in carcer sì breve, e sì ristretto
     Starsi tutto racchiuso il vostro fuoco.
5Pur che poss’io, se all’infinito oggetto
     Non è in mia man di dilatare il loco?
     Più vorrei, più non posso. Ah mio diletto,
     Voi per voler, voi per potere invoco.
Più vorrò, più potrò, se voi vorrete:
     10Ma poi che prò, se ’l vostro merto eccede
     D’ogni voler, d’ogni poter le mete?
Deh me guidate alla beata sede!
     E colassù di ritrovar quiete
     Il mio poter nel voler vostro ha fede.

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