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 Questo testo fa parte della raccolta Lirici marinisti - Liriche di Maffeo Barberino
II
OCCHI CASTI
     Mortal bellezza ascoso il foco tiene 
per assalir chi ’l guardo non reprime.
Ahi, mentre cauto a terra non s’adime, 
ratto l’ardor li scorre entro le vene!
     Ch’è varco l’occhio al cor, onde sen viene 
l’imagin de l’oggetto e vi s’imprime.
Se dunque fia che sua salute stime, 
schivi mirar lá dove non conviene.
     Alle pupille l’uno e l’altro lume 
delle palpebre tien pronto lo schermo, 
ch’a tempo è di celarle arbitro e donno;
     come vergini in sacro chiostro ed ermo, 
che di velarsi il volto han per costume, 
sí che non vedon né veder si ponno.
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