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NELLE NOZZE
PORTO-PIOVENE
di vicenza.
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a nome delle cognate
LUCHESCHI, REALI, CALBO-CROTTA, NATE PORTO.
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ALLA SPOSA.
Nella stanza materna, a cui l’affetto
Di ardente sposo un giorno ne togliea,
Entra, o leggiadra, e del vedovo tetto
4La mesta solitudine ricrea.
Noi dal nativo cespite divise
Sotto altro cielo abbiamo le dimore:
Ivi de’ nostri amati al fianco assise
8Ore viviam dolcissime d’amore.
Beate appieno, se segreta cura
Di lei non ne pungesse ad ora ad ora,
Di lei che sola nell’antiche mura
12In noi si affisa tutto giorno e plora.
O madre! Alla gentil, che al braccio unita
Di Antonio tuo, tra lieta e pudibonda
Ti viene innanzi, ed altra alla tua vita
16Apparecchia di fior mèsse gioconda,
Sorridi! Apresi l’alma e meno amara
Fassi a noi lontananza, or che le ciglia
Schiudendo al giorno, a te dallato, o cara,
20Ancor vedrai sorriderti una figlia.