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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Alessandro Guidi


III


Non è costei dalla più bella Idea,
     Che lassù splenda, a noi discesa in Terra;
     Ma tutto il Bel, che nel suo volto serra,
     Sol dal mio forte immaginar si crea.
5Io la cinsi di gloria, e fatta ho Dea,
     E in guiderdon le mie speranze atterra:
     Lei posi in regno, e me rivolge in guerra,
     E del mio pianto di mia morte è rea.
Tal forza acquista un amoroso inganno,

     10Che amar convienmi, ed odiar dovrei,
     Come il popolo oppresso odia il tiranno.
Arte infelice è il fabbricarci i Dei:
     Io conosco l’errore, e piango il danno;
     Poichè mia colpa è il crudo oprar di lei.

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