Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | I | III | ► |
L’uno de’ manoscritti è di forse trenta fogli col titolo: Didymi clerici prophetae minimi liber unicus: e sa di satirico. I pochi a’ quali lo lasciai leggere, alle volte ne risero; ma non s’assumevano d’interpretarmelo. E mi dispongo a lasciarlo inedito per non essere liberale di noja a molti lettori che forse non penetrerebbero nessuna delle trecento trentatrè allusioni racchiuse in altrettanti versetti scritturali, di cui l’opuscoletto è composto. Taluni fors’anche, presumendo troppo del loro acume, starebbero a rischio di parere commentatori maligni. Però s’altri n’avesse copia la serbi. Il farsi ministri degli altrui risentimenti, benchè giusti, è poca onestà; massime quando pajono misti al disprezzo che la coscienza degli scrittori teme assai più dell’odio.