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Anonimo - Novellino (XIII secolo)
XLVIII
XLVII XLIX
Qui conta del re Currado, del padre di Curradino

Leggesi del re Currado, del padre di Curradino, che, quando era garzone, sì avea in compagnia dodici garzoni di sua etade, che li faceano compagnia. Quando lo re Currado fallava in neuna cosa, e ’ maestri che·lli erano dati a guardia non lo battevano, ma battevano questi garzoni suoi compagni per lui. E que’ dicea:

«Perché battete voi costoro?»

Rispondeano li maestri:

«Per li falli tuoi».

E que’ dicea:

«Perché non battete voi me, ch’è mia la colpa?»

Li maestri rispondeano:

«Perché tu se’ nostro signore; ma noi battiamo costoro per te. Onde assai ti de’ dolere, se tu hai gentil cuore, ch’altri porti pena delle tue colpe».

E per ciò si dice che lo re Currado si guardava di fallire per la pietà di coloro.

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