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O caro padre meo, de vostra laude
non bisogna ch’alcun omo se ’mbarchi
ché ’n vostra mente intrar vizio non aude,
4che for de sé vostro saver non l’archi.

A ciascun reo sì la porta claude,
che, sembr’, ha più via che Venezi’ ha Marchi;
entr’ a’ Gaudenti ben vostr’ alma gaude,
8ch’al me’ parer li gaudii han sovralarchi.

Prendete la canzon, la qual io porgo
al saver vostro, che l’aguinchi e cimi,
11ch’a voi ciò solo com’ a mastr’ accorgo,

ch’ell’ è congiunta certo a debel’ vimi:
però mirate di lei ciascun borgo
14per vostra correzion lo vizio limi.

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