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Traduzione dal greco di Ugo Foscolo
Antichità

DA SAFFO.

Quei parmi in cielo fra gli Dei, se accanto
Ti siede, e vede il tuo bel riso, e sente
I dolci detti e l’amoroso canto! —
                                A me repente,

Con più tumulto il core urta nel petto:5
More la voce, mentre ch’io ti miro,
Sulla mia lingua: nelle fauci stretto
                                Geme il sospiro.
Serpe la fiamma entro il mio sangue, ed ardo:
Un indistinto tintinnío m’ingombra10
Gli orecchi, e sogno: mi s’innalza al guardo
                                Torbida l'ombra.
E tutta molle d’un sudor di gelo,
E smorta in viso come erba che langue,
Tremo e fremo di brividi, ed anelo15
                                Tacita, esangue.


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