Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Odi (Saffo) | Ode II | ► |
INNO A VENERE.
O bella Diva Idalia,
Che da per tutto imperi,
Che frodi ordisci al credulo
4Innamorato cor,
Non funestar quest’anima
Co’ torbidi pensieri;
Figlia di Giove ascoltami,
8Solleva il mio dolor.
S’è ver che tu propizia
Già tante volte e tante
Volgesti a me dall’auree
12Sedi paterne il piè,
Vieni, richiesta Venere,
Alla più fida amante:
Ah! le mie voci flebili
16Giunsero un giorno a te.
Sul pronto cocchio ed agile
Scendevi, o Diva, allora,
Dagli amorosi passeri
20Tratta in un punto al suol.
Che, mentre abbandonavano
L’altissima dimora,
I bruni vanni e celeri
24Spesso batteano a voi.
Sciolti dal freno roseo
Moveano indietro il volo,
Lasciando te nell’umile
28Mia povera magion.
E tu fra ’l riso amabile
Poi la cagion del duolo,
Tu mi chiedevi, o Venere,
32De’ voti la cagion.
E quale in seno m’agiti
Fervida brama il core,
E in chi destar doveasi
36Novello amor per me.
Dicevi allor: qual perfido
Usa con te rigore?
Saffo, chi mai t’ingiuria,
40Quel barbaro dov’è?
Ah! se l’ingrato giovane
Fuggir da te procura,
Or or pentito e docile
44A te ritornerà:
Darà i suoi doni in cambio,
Se i doni tuoi non cura:
Sarà per te men rigido,
48Quel che tu vuoi farà.
Vieni, pietosa Venere,
Che co’ soavi accenti
Il cor da tante angustie
52Già sollevasti allor.
Vieni, e per te sia libera
L’alma da’ suoi tormenti:
Seconda, o Diva Idalia,
56I voti del mio cor.