Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Odi - L'isola dei poeti | Odi - Bismarck | ► |
Quercia d’Hawarden, dove sei? Te pure,
come le quercie antiche dalle rame
3secche, del parco, abbattè giù la scure.
O nidi che celava il tuo fogliame!
O nell’alto pietà stridula e varia
6di voli fermi, come d’api a sciame!
O stormi usati che al dorar dell’aria
scendeano in te per celebrar la festa
9della lor giovinezza, o centenaria!
O stormi erranti che per l’aria mesta
di nubi nere in te scendean fidenti
12a sfidare il fragor della tempesta!
Giace la quercia che in balìa de’ venti
per tanta età su roccia di granito
15videro alzarsi immobile le genti.
Le genti, o vecchio grande uomo sparito,
vennero a te, che in terra profondavi
18l’opera ed il pensier nell’infinito.
Popoli a te d’eroi vennero, schiavi;
e tu fremesti su le lor catene,
21tu così grande come i lor grandi avi.
Ospite ad ogni vero, ad ogni bene,
tu, come ad ogni stormo, ad ogni nido
24quercia vestita d’edera e lichene;
tu, ad ogni sventura ospite fido,
albero antico, dove sei? — Dov’era
27sol esso un bosco, non è più che lido:
lido a cui scaglia i flutti la bufera
che già s’appressa: già nel ciel di brage
30dai quattro punti l’avvenir s’annera.
Vento di guerra, vortice di strage
corre la terra, e le speranze sante
33nel cielo oscuro svolano randage.
È un gran deserto, tutto cose infrante,
sotto la nube che sibila e va,
36la terra dove tu stavi gigante,
albero morto della libertà!