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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Domenico Lazzarini


IX


Or, che tanto da voi lontano io vivo,
     Dolce mia pena, il cor languisce e manca,
     Nè per lieve sperar più si rinfranca
     Del lungo aspettar suo ben sazio e schivo.
5Invan per questi campi al prato, al rivo,
     Pasco d’altro Seren l’anima stanca,
     Che al paragon del Bello, che ci manca,
     Riesce ogn’altro a lei pascol nocivo.
Ben tengo una non so qual vaga immago
     10Di lei, serbata già da’ miei pensieri:
     E spesso al cor la mostro, e non l’appago;
Ch’e’ va gridando: o pensier menzogneri!
     Come d’un Bel divinamente vago
     Voi ritrar mai potrete i raggi veri?

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