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Tanto di cor verace e fino amante Lo vostro dolze ed umile conforto
Questo testo fa parte della raccolta I. Rustico Filippi

LI

Pur essendosi mutato l’animo della donna, spera nella forza del proprio amore.

Or ho perduta tutta mia speranza,
e non attendo mai gioi’ né diporto,
poi che madonna, ch’era il mio conforto,
4cangiata m’ha la sua bella sembianza.
E fatt’ha con l’Amore sua accordanza,
ch’io viveraggio assai peggio, che morto;
ahi dolce donna mia, pensa che torto
8hai di mia greve e dura malenanza!
Oi gentil donna, come faraggio eo?
Da poi che ver’di me cangiata siete,
11giá mai nulla allegranza non ispero.
Ma ’l fino amor, ch’io porto, viso clero,
in gioi’ mi tornerá come solete,
14si sarete pietosa, amore meo.

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