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Bernardo Accolti -  Ottave  (XVI secolo)
33. Epitaphium Aiacis
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Nel cel, nel mondo, ne l’infernal corte,
Non essendo dio, omo et ombra alcuna
Bastante a dare a me già mai la morte,
Disse con Fati l’irata Fortuna:
«Facciam che costui sia contro a sé forte,
E sia nostre arme sua ira importuna».
Così mia dextra sempre invicta vinse
Ancor me, perch’Ayace Ayace extinse.
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